Economia

Pnrr, la Sicilia accelera: via a concorsi e assunzioni

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05 Dicembre 2021, 05:02

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PALERMO – Odissea Pnrr, corsa alle assunzioni in Sicilia. Sono 83 i liberi professionisti e i consulenti esterni che sosterranno gli affannati uffici regionali e dei Comuni per non ripetere il disastro Pnrr già esploso in agricoltura.

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Ottantatrè (necessariamente) entro il 31 dicembre, termine perentorio fissato dal governo Draghi per le assunzioni del Progetto “Mille esperti”, malgrado l’assessore regionale alla Funzione pubblica Marco Zambuto conti di “reclutarne quacuno in più”. Aspettando gli altri trecento, vera arma letale triennale, nelle intenzioni del governo: figure previste invece dalla finanziaria regionale di sette mesi fa, che dovranno attendere ancora qualche mese per prendere servizio durante il prossimo triennio: i 42 milioni di fondi comunitari che servono per assumerli “non sono stati ancora materialmente trasferiti”, dice Zambuto. Per ora, 83. Pochini, forse, a porgere orecchio dalle parti delle opposizioni. Luigi Sunseri, deputato 5 Stelle, per esempio, non si emoziona troppo: “Il problema – dice – non è solo quello che si potrà fare, ma ciò in cui si è già irrimediabilmente fallito, e mi riferisco alle reti irrigue che hanno perso un’occasione magnifica con la stroncatura di tutti i progetti. Ottantatrè professionisti per colmare buchi annosi e colpevoli, mentre le assunzioni ‘vere’ tardano: i fatti parlano da soli”.Chance per i mille esperti


Andiamo con ordine: giusto il tempo di pubblicare mappe e piano territoriale del fabbisogno – dopo le intese con l’Anci – con il relativo avviso per le manifestazioni di interesse dei professionisti, che è già corsa contro il tempo: il governo nazionale, impegnato come è noto nella creazione di quella “burocrazia parallela” che è la sola arma per non rendere la grande occasione del Pnrr un altrettanto imponente “epic fail”, quegli 83 professionisti li vuole all’opera tutti e subito. Roma mette quindi a disposizione 320 milioni complessivi, con una corposa quota riservata alla Sicilia. Così nasce il “Piano territoriale per il conferimento di incarichi di collaborazione per il supporto ai procedimenti amministrativi connessi all’attuazione dei Pnrr” a seguito, e ad hoc, di una convocazione della Conferenza Regione-Autonomie locali, “con la contestuale ricognizione – spiega Zambuto – dei fabbisogni territoriali specifici”.

Le parole di Zambuto

Usa il gergo, Zambuto, per dare l’idea, cita i “colli di bottiglia”, cioè i punti, nella macchina amministrativa complessiva dove tipicamente rischiano di incepparsi i motori burocratici e progettuali. In primis, va da sé, i Comuni, “bisognosi di figure tecniche ma pure amministrative e contabili”. Funzionerà così: “Una parte di questi professionisti agirà direttamente negli uffici regionali, altri verranno inviati nei Comuni”. E gli enti “intermedi” come Consorzi di bonifica e Srr, che hanno già dato in parte prova di essere fortemente a rischio dal punto di vista organizzativo e delle risorse umane? “A questi enti – risponde l’assessore – verrà dato un supporto indiretto, considerando che sono partecipati in massima parte proprio da Regione ed enti locali”. LEGGI Super concorso 1.000 posti PNRR stipendi da 108mila euro

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Il Piano territoriale mette in chiaro che “i pool opereranno con il coordinamento delle amministrazioni regionali, che provvederanno, anche sentita l’Anci, ad allocarne le attività presso le amministrazioni del territorio (uffici regionali, amministrazioni comunali e provinciali) in cui si concentrano i colli di bottiglia nello specifico contesto”. Sarà “assistenza tecnica di supporto alle amministrazioni nella gestione delle procedure complesse; al recupero dell’arretrato; ai soggetti proponenti per la presentazione dei progetti; alle attività di misurazione dei tempi effettivi di conclusione delle procedure”. Appare chiaro a tutti dove stiano i nervi scoperti della burocrazia alle prese con il Moloch Pnrr: arretrati e progetti che vogliano avere almeno un lumicino di speranza di essere ammessi alla tavola dei fondi.

Settore per settore



Ecco, dunque, come verranno distribuite le forze fresche. Detto in altri termini, i punti dove più brucia la piaga dei vuoti burocratici. Le pratiche per valutazioni e autorizzazioni ambientali assorbiranno nove professionisti: un ingegnere ambientale e uno gestionale, un architetto esperto in pianificazione, due ingegneri chimici, un agronomo, un esperto in scienze naturali e ambientali, due avvocati esperti in diritto ambientale; bonifiche: due ingegneri ambientali, un geologo, un ingegnere chimico, un avvocato, due biologi; Energie rinnovabili: quattro ingegneri energetici, due ingegneri civili, un esperto in appalti pubblici; Rifiuti: tre ingegneri ambientali, e un quarto pure esperto in analisi gestionale, un chimico, un geologo, tre biologi, due esperti di appalti specificamente nel settore impiantistica e rifiuti; Edilizia e urbanistica: tre architetti, un ingegnere ambientale, un ingegnere civile; Appalti (ramo progettazione, affidamento, esecuzione): dieci geologi, nove ingegneri civili ambientali o architetti, tredici esperti in appalti, un ingegnere impiantista ambientale; Appalti (ramo salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale siciliano: due esperti nelle procedure di gara, due architetti esperti di appalti su beni culturali, un ingegnere esperto in sicurezza; Coordinamento, monitoraggio e supporto della Cabina di regia: un esperto in diritto amministrativo, due esperti in monitoraggio, rendicontazione e controllo, un ingegnere gestionale.

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05 Dicembre 2021, 05:02

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