Pochi voli e tariffe alle stelle |Il difficile rientro dei fuori sede

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03 Giugno 2020, 05:31

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CATANIA – Liberi tutti. O quasi. Da oggi, si potrà viaggiare tra le regioni anche in Sicilia dove, l’iniziale tira e molla del presidente Musumeci, indeciso fino all’ultimo se aprire o no i confini regionalii, si è risolto in un allineamento alle direttive nazionali. Da oggi, dunque, si potrà arrivare in Sicilia, turisti e fuori sede per i quali sarà a disposizione una app per segnalare i propri movimenti che sarà presentata proprio oggi da Musumeci e dal coordinatore del progetto Guido Bertolaso.

Fatto sta che i lunghi mesi di passione che hanno allontanato moltissimi fuori sede, studenti e lavoratori, dalle proprie famiglie sembra siano finiti. Condizionale d’obbligo perché non tutti potranno rientrare subito. Resta infatti il nodo caro voli, soprattutto per chi viaggia dal nord, e comunque la difficoltà a spostarsi escludendo l’auto privata senza spendere una fortuna. Nonostante le compagnie aeree, Alitalia in testa, abbiano immediatamente riattivato i collegamenti da e per l’Isola, soprattutto con Roma che è stata potenziata e con Milano Malpensa, per molti il rientro a casa resta un miraggio. Meno voli, meno posti disponibili, ma soprattutto sono le tariffe altissime a scoraggiare tanti. Un biglietto per Milano per la prossima settimana, andata e ritorno, può arrivare a costare 400 euro, mentre per Roma si arriva a spendere fino a 250 euro. La diminuzione delle rotte, conseguenza del coronavirus, rende in certi casi obbligatoria la scelta della compagnia aerea, a meno di attendere il mese di luglio.
Se l’è cavata meglio chi, per lungimiranza o per fortuna, si è trovato a possedere un biglietto aereo prima del lockdown o ad averlo acquistato in momenti di incertezza, Mentre, per chi si è trovato a prenotare nei giorni scorsi o lo sta facendo adesso, il dover sborsare centinaia di euro a tratta è una triste certezza. E allora c’è chi preferisce rimandare ancora di qualche mese l’agognato rientro, chi non può far altro che aspettare ancora per riabbracciare i propri cari. Come Paola, lavoratrice catanese che vive a Milano da anni e che, sin dall’inizio, non si è mossa dal capoluogo lombardo. Principalmente per senso di responsabilità e poi per senso pratico. Per lei il ritorno a casa è previsto in agosto.

Vi è poi chi per eliminare qualsiasi problema o attesa ha deciso di raggiungere casa in automobile, intraprendendo in molti casi un viaggio lunghissimo, ma necessario per poter risparmiare un po’. A tappe, come si faceva una volta. Ma comunque liberamente.

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03 Giugno 2020, 05:31

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