CATANIA. E’ tornato in libertà nei giorni scorsi, sei mesi dopo l’arresto delle Fiamme Gialle in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, il 66enne Filippo Bucolo, funzionario dell’Inps originario di Calatabiano ma residente a Fiumefreddo di Sicilia. L’uomo è uno dei 22 imputati dell’operazione Podere mafioso, inchiesta sul vorticoso giro d’affari basato sulle false indennità di disoccupazione nel settore agricolo. Il tribunale del Riesame di Catania ha disposto l’immediata liberazione dell’imputato, accusato di associazione e corruzione, finora sottoposto agli arresti domiciliari. “I giudici hanno accolto la tesi difensiva – dichiara soddisfatto Ernesto Pino, difensore di fiducia di Bucolo – considerando largamente scemate le esigenze cautelari”.
Il funzionario, però, ritenuto dagli inquirenti figura chiave dell’inchiesta, è stato raggiunto da una misura interdittiva della durata di un anno, disposta dal gip su richiesta delle pm Barbara Laudani e Raffaella Vinciguerra, e sarà dunque temporaneamente sospeso dalle sue funzioni pubbliche. Per l’accusa Bucolo, impiegato allo sportello Inps di Giarre, avrebbe fornito informazioni riservate sulle pratiche in corso e avrebbe impresso un’accelerata alle stesse, in cambio di denaro. Intanto l’udienza preliminare fissata nei giorni scorsi è slittata al 23 ottobre per un difetto di notifica.