Polizzi isolata per una frana | Sel: urge lo stato di calamità

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28 Gennaio 2014, 17:36

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PALERMO – Comuni delle Madonie isolati, attività commerciali in seria difficoltà, scuole e uffici quasi impossibili da raggiungere. Ecco cosa succede nelle Madonie dal 6 gennaio scorso, quando a causa della caduta di un muro di contenimento che ha ostruito la SS 643 il Comune di Polizzi è isolato dal resto del comprensorio. Il deputato nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà, Erasmo Palazzotto, ha scritto al presidente della Regione, Rosario Crocetta, chiedendo “di avanzare alla Presidenza del Consiglio dei ministri la richiesta dello stato di calamità”. In questo modo infatti, si potrebbero snellire le procedure per la realizzazione di una via d’accesso alternativa al paese. “Questo – scrive Palazzotto -, unitamente alla possibilità concessa dallo stato di calamità di accedere a forme di risarcimento per le attività commerciali che sono state danneggiate dal fenomeno franoso, consentirebbe alla cittadinanza di Polizzi di ridurre i tempi di ritorno alla normalità”.

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Nella missiva Palazzotto precisa che “la Commissione Straordinaria che amministra il Comune di Polizzi Generosa a seguito del Decreto del Presidente della Repubblica di scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, ha già attivato tutte le procedure opportune presso gli organismi competenti (Protezione Civile, ANAS, Genio Civile, Assessorato Regionale Territorio e Ambiente) per affrontare e risolvere la grave situazione di emergenza venutasi a determinare. La Commissione, inoltre, nel tentativo di alleviare la situazione di isolamento ha effettuato alcuni interventi di manutenzione e adeguamento su due strade inter-poderali che tuttavia non garantiscono le condizioni minime di sicurezza richieste per la normale circolazione e per il flusso di traffico che dovrebbe realizzarsi per raggiungere i comuni limitrofi, soprattutto, in relazione alle rigide condizioni atmosferiche che caratterizzano un paese di alta montagna quale è Polizzi Generosa”. Sinistra Ecologia e Libertà chiede inoltre di conoscere i motivi per i quali, nonostante lo scorso 20 gennaio sia stato notificato ai commissari straordinari del Comune, il decreto che autorizza il finanziamento di 260mila euro per la messa in sicurezza del costone franato, i lavori non siano ancora stati avviati. “E’ intollerabile – sottolinea Gandolfo Albanese, referente territoriale di Sel Palermo – che dopo oltre 20 giorni la burocrazia regionale costringa all’isolamento un’intera comunità. Le attuali condizioni meteo determinano infatti l’impraticabilità delle ‘trazzere’ rimaste come unico collegamento, esponendo a seri rischi chiunque provi ad avventurarsi per oltrepassare il tratto interrotto. I cittadini non sono più disposti a tollerare il silenzio della Regione e a essere messi in secondo piano, quasi fossero siciliani di serie B”.

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28 Gennaio 2014, 17:36

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