Pompe di benzina, ore contate| fra lavori del tram e regolamenti

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08 Novembre 2012, 16:59

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Pierpaolo La Commare

PALERMO – Saracinesche abbassate entro fine anno: questo il destino di quattro distributori di benzina di Palermo, tutti in corso dei Mille, che dovranno far posto alla linea 1 del tram. Ma presto a questi potrebbero aggiungersene un’altra ventina, a causa delle nuove regole approvate dal governo Monti.

Come anticipato da Livesicilia, infatti, la commissione Urbanistica di Palazzo delle Aquile è da settimane al lavoro sullo scottante dossier dei distributori cittadini, nato proprio a causa dei cantieri per la realizzazione del tram ma che presto ha riguardato un regolamento vecchio di tredici anni e mai completamente applicato. Regolamento che porterà presto alla chiusura delle pompe di benzina del centro storico e del netto storico della città, che secondo alcuni dati ancora parziali dovrebbero essere poco meno di 20. Un’incertezza dovuta alla discrepanza di dati fra la commissione e gli uffici del Suap, anche se la sostanza di fatto non cambia.

I primi quattro a chiudere i battenti saranno quelli posti in corso dei Mille, nel tratto che va da piazza Ponte dell’Ammiraglio fino alla Stazione centrale, a causa dei lavori per la linea 1 del tram che collegherà Roccella a piazza Giulio Cesare. Lavori previsti da tempo, tanto da spingere l’amministrazione comunale a non rinnovare le licenze per l’occupazione di suolo pubblico ai quattro distributori che però, dai primi mesi dell’anno, hanno continuato ad operare indisturbati. Per questi gestori, entro novembre il Comune dovrebbe indicare delle aree alternative.

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Discorso diverso, invece, per un’altra ventina di distributori che sono situati nel centro storico e nel netto storico, cioè in quelle parti della città già esistenti prima del 1936: per essi, come per tutti gli altri, dal primo gennaio partirà l’obbligo di installazione di un servizio self. Ma questi non potranno adeguarsi a causa di un regolamento comunale, il Piano carburanti, del 1999 mai aggiornato da piazza Pretoria, che non ha nemmeno l’obbligo di individuare aree alternative. Si tratta di impianti che vanno da piazza Indipendenza a piazza Lolli, da piazza Giulio Cesare a via Lincoln.

“Questi gestori potranno attingere a un fondo ministeriale creato ad hoc – dice il consigliere Idv Pierpaolo La Commare – e sarà per loro una sorta di indennizzo. Abbiamo incontrato sia le grandi compagnie che i piccoli distributori e cercheremo di venire loro incontro, ma intanto il Comune non rinnoverà le licenze di occupazione del suolo pubblico. Certo, se il problema fosse stato affrontato prima avremmo agito diversamente. L’unica cosa che possiamo fare è invitare le compagnie, in caso di aperture di nuovi impianti, a rivolgersi a quelli che chiuderanno entro fine anno”.

“Stiamo cercando delle soluzione per l’individuazione di aree alternative – dice il capogruppo del Pdl, Giulio Tantillo – abbiamo il dovere di rispettare leggi e regolamenti, ma non possiamo certo dimenticarci degli imprenditori e dei lavoratori”.

 

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08 Novembre 2012, 16:59

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