PATERNO’ – Il corpo di Salvatore Leanza, crivellato di colpi lo scorso venerdì, è stato restituito alla famiglia. In attesa delle esequie dell’ ex ergastolano, questa mattina si è svolto un corteo funebre per le vie del centro cittadino di Paternò.
Il feretro portato a spalla che attraversa i “Quattro Canti”, via Vittorio Emanuele e piazza Indipendenza. Al passaggio della bara è scattato l’applauso e il suono dei clacson di alcuni scooter e auto. Il cordoglio per Turi Padedda: il boss di Paternò. Una vera e propria celebrazione come spetta ad ogni colonnello della mafia. Per gli inquirenti Salvatore Leanza era esponente di rilievo degli Aleruzzo – Assinnata.
Scene che a Catania si sono già viste: come il funerale del piccolo principe di Galermo, come raccontano le foto scattate dai carabinieri durante le esequie di Alessandro Ponzo nel 2012.
E al viale dei Platani, luogo dell’esecuzione, nel cortiletto dell’abitazione di Leanza è stato allestito un piccolo altarino per la preghiera. “Ieri notte, era circa l’una, sono passata da quella zona con la macchina – racconta una giovane, che ci chiede di restare anonima – ed ho visto che c’era un gruppo di persone attorno ad un altarino con tanto di striscione, “Turi Padedda non ti dimenticheremo mai””.
Sul fronte delle indagini potrebbe fornire elementi utili ai carabinieri l’esito dell’autopsia eseguita ieri pomeriggio, all’obitorio dell’ospedale Garibaldi di Catania, dal medico legale Giuseppe Ragazzi. Intanto rimane per ragioni di sicurezza segreto il nome del nosocomio dove si trova ricoverata la moglie del boss ammazzato, Barbara Bonanno.
