Prato, madre incinta mangia ostriche e trasmette al figlio infezione gravissima - Live Sicilia

Prato, madre incinta mangia ostriche e trasmette al figlio infezione gravissima

“Si tratta di una forma di cui sono descritti 12 casi nel mondo"

ROMA – Madre incinta mangia le ostriche e trasmette una gravissima infezione al figlio appena nato. Il caso si è registrato a Prato dove l’Asl del luogo ha diffuso la notizia del ricovero in terapia intensiva del neonato. Allo stesso tempo, il locale di Sesto Fiorentino dove la madre aveva consumato il pasto è stato chiuso per l’intervento dell’Asl e delle autorità.

Il piccolo, appena nato, ha una sepsi con meningite. Un quadro quindi che rivela una gravissima infezione. Una forma, spiega l’Asl, rarissima. Si tratta dell’infezione da “Plesiomonas shigelloides”. E’ stata la direzione sanitaria del presidio ospedaliero a comunicare l’esito delle analisi, condotte con rapidità dal Laboratorio Analisi (diretto da Ismaele Fusco), all’Area Funzionale di Sanità Pubblica Veterinaria, di cui è direttore il dottor Luca Cianti, la quale si è subito attivata per l’indagine epidemiologica.

“L’indagine – riferisce il dottor Luca Cianti, direttore Area Funzionale di Sanità Pubblica Veterinaria – ha evidenziato che la madre pochi giorni prima dal parto aveva consumato un pasto a base di crostacei e ostriche crude presso un noto ristorante cinese di Sesto Fiorentino; considerato che le tossinfezioni da Plesiomonas hanno frequentemente origine dal consumo di ostriche, abbiamo disposto l’immediato sopralluogo presso il ristorante trovandolo in gravissime condizioni di degrado e di sicurezza alimentare. Il sopralluogo –prosegue Cianti- si è concluso con un provvedimento di sospensione dell’attività del ristorante, con il sequestro di circa 500 KG di prodotti di cui era ignota l’origine e/o malconservati e con l’emissione di vari provvedimenti e l’avvio di un procedimento penale”.

“Si tratta di una forma rarissima, di cui sono descritti 12 casi nel mondo, spiega il dottor Pier Luigi Vasarri, direttore della struttura complessa di Pediatria e Neonatologia/Tin del presidio di Prato, che sta seguendo direttamente il caso- l’infezione è particolarmente grave in quanto resistente ai comuni antibiotici usati in neonatologia. Il neonato è stato ricoverato dopo poche ore dalla nascita e grazie alla rapida diagnosi fatta dal nostro laboratorio abbiamo potuto intraprendere la corretta terapia, ma il suo quadro clinico resta comunque serio; nelle prossime ore abbiamo disposto nuovi accertamenti diagnostici. Questo caso obbliga a rinnovare l’invito alle donne in gravidanza ad evitare il consumo di cibi crudi anche negli ultimi periodi della gestazione al fine di non trasmettere infezioni, di origine alimentare, anche gravi, come nel caso specifico, al nascituro”.


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