Un bimbo di 3 anni è deceduto nella mattinata di giovedì 4 settembre all’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari. Secondo le prime ipotesi cliniche, la causa potrebbe essere una forma di meningite fulminante.
Il piccolo era giunto nel pomeriggio di mercoledì 3 settembre al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, dove era stato ricoverato in Pediatria. In serata, le sue condizioni si sono aggravate e intorno alle 22 è stato disposto il trasferimento nel capoluogo pugliese. Poche ore dopo, il tragico epilogo.
Morto bimbo di 3 anni, la Procura di Bari apre un fasciolo
I genitori hanno sporto denuncia e la Procura di Bari ha aperto un fascicolo per chiarire eventuali responsabilità mediche. La salma è stata trasferita presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, dove nei prossimi giorni verrà eseguita l’autopsia.
In una nota ufficiale, la Asl di Taranto precisa: “Dalle prime valutazioni cliniche si ipotizza, come causa del decesso, una sepsi fulminante da meningococco e sono attualmente in corso le analisi di laboratorio e gli approfondimenti diagnostici per confermare la causa dell’infezione”.
La stessa azienda sanitaria aggiunge: “Il Dipartimento di Prevenzione della Asl di Taranto ha comunque già attivato tutte le procedure previste per la sorveglianza epidemiologica e la profilassi dei contatti stretti, nel pieno rispetto delle normative vigenti. Secondo le informazioni attualmente disponibili, il bambino non risultava vaccinato contro questo agente patogeno”.
Cos’è la sepsi da meningococco
La sepsi da meningococco è una forma particolarmente aggressiva di infezione batterica causata da Neisseria meningitidis. Quando il meningococco entra nel sangue può scatenare una risposta infiammatoria violenta che compromette rapidamente il funzionamento degli organi vitali.
La malattia si manifesta con febbre alta improvvisa, eruzioni cutanee a macchie rosso-violacee, difficoltà respiratorie, abbassamento della pressione e alterazioni dello stato di coscienza. L’evoluzione può essere fulminante, con rischio elevato di shock settico e morte anche in poche ore.
La tempestività della diagnosi e della terapia antibiotica è fondamentale per aumentare le probabilità di sopravvivenza, mentre la vaccinazione rappresenta l’arma più efficace per ridurre il rischio di contagio e di forme così gravi.
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