Prelievi dalle aziende sequestrate |Lipani confessa: “Sono pentito”

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16 Ottobre 2019, 12:49

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PALERMO – E’ stata una confessione piena nel corso di un lungo interrogatorio. Maurizio Lipani, accompagnato dal suo avvocato Massimo Motisi, ammette le proprie colpe davanti al giudice per le indagini preliminari Marcella Ferrara. Anzi, va molto oltre le contestazioni di peculato che nei giorni scorsi lo hanno portato agli arresti domiciliari. La Dda di Palermo ha scoperto che Lipani si è appropriato di circa 350mila euro da due amministrazioni giudiziarie che gli erano state conferite dal Tribunale di Trapani.

Nel corso della confessione il commercialista ha spiegato di avere fatto analoghe e illecite operazioni di prelievo in altre amministrazioni giudiziarie. Lipani, accusato di peculato, si è detto pentito per avere “distrutto la propria vita e la propria carriera professionale”. Ha, però, spiegato l’origine delle sue azioni: vantava crediti per un milione per le procedure che ha gestito, soldi che tardavano ad arrivare e che hanno reso impossibile la gestione del lavoro che necessitava di grossi anticipi di denaro. Lipani ha raccontato di essere caduto in un profondo stato di ansia che lo ha costretto a ricorrere all’assunzione di psicofarmaci. Ha spiegato ancora che avrebbe restituito tutti i soldi nel momento in cui sarebbe stato pagato. Gli agenti della Direzione investigativa antimafia sono arrivati prima che Lipani mettesse i conti a posto.

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Il commercialista, uno dei più noti amministratori giudiziari siciliani, ha detto di rinunciare a tutti gli incarichi, anticipando di fatto l’inevitabile decisione dei tribunali che lo hanno scelto come amministratore. Adesso, sulla base delle sue indicazioni, gli investigatori faranno lo screening dei suoi incarichi per accertare l’entità del “buco” provocato da Lipani.

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16 Ottobre 2019, 12:49

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