"Prezzi senza freno, Catania fra le città più care d'Italia"

“Prezzi senza freno, Catania fra le città più care d’Italia”

L'intervento dell'associazione di categoria, Cidec
LA DENUNCIA
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CATANIA – Prezzi senza freno. Lorenzo Costanzo, Segretario confederale dell’associazione di categoria Cidec, lancia l’allarme. “Per un chilo di limoni si può arrivare a spendere pure 3 euro. Per una pizza semplice si spende  mediamente 21 euro. Per non parlare degli ingressi  negli stabilimenti balneari: per 2 lettini e un ombrellone non bastano 50 euro”.

E Catania risulta tra le città più care – scrivono dalla Cidec – aumentano i prezzi per guadagnarci sulle vendite. Si potrebbe pensare che sia tutto normale, che faccia parte del normale gioco dei mercati: se la domanda è molta e l’offerta è poca è chiaro che il prezzo delle merci o dei servizi aumenti.

Ma non è proprio così: per la legge può essere reato vendere a prezzi alti speculando sul turista o su un cliente che sicuramente non spenderà  più nuovamente qui”.

Costanzo chiede che il garante dei prezzi venga chiamato in causa visto che “gli aumenti intaccano per assurdo principalmente prodotti di prima necessità senza considerare nessun aiuto al paniere alimentare per le fasce più deboli”.

“Chiederemo di aumentare  i controlli specialmente  in un periodo come quello di ferragosto, per moderare i prezzi e far capire  ai disonesti  che non è una cosa bella fare la cresta ai turisti o ai poveri  cittadini catanesi che vivono di stipendio. Così senza controlli ovviamente si può  credere realmente  che siamo tutti  ricchi sfondati, invece l’ISTAT  non la pensa così, infatti – conclude Costanzo – la situazione  economica lascia basiti: il 30% dei catanesi non supera la soglia dei 20.000 euro di reddito l’anno”.


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