Processo Rostagno, parola alla difesa | “Teorema dei pm è senza prove”

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30 Aprile 2014, 14:36

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TRAPANI – “L’impianto accusatorio è un teorema senza prove. I pm sono rimasti ancorati agli elementi che disponevano quando hanno chiesto la misura cautelare, annullata dal Tribunale del riesame”. L’ha detto l’avvocato Salvatore Galluffo – che con il padre Vito difende l’imputato Vito Mazzara, accusato di essere uno dei sicari di Mauro Rostagno – nella sua arringa in Corte di assise a Trapani, dove si celebra il processo per l’omicidio del giornalista e sociologo, assassinato il 26 settembre 1988 a Valderice. Il legale ha affermato che, “anche a voler prendere per buona la perizia genetica (dalla quale emergerebbe che le tracce di Dna rinvenute sul fucile utilizzato nell’agguato sono compatibili con il patrimonio genetico del presunto killer, ndr), questa non prova nulla: l’accusa avrebbe una logica se quest’arma fosse stata toccata, nel tempo, solo dal Mazzara. Ma sappiamo che così non è, perché le armi di Cosa nostra non sono in dotazione a qualcuno”, ha aggiunto l’avvocato Salvatore Galluffo.

Il legale ha poi parlato di Saman, la comunità terapeutica fondata da Mauro Rostagno, dalla sua compagna Chicca Roveri e dal guru Francesco Cardella. “Dopo la morte di Rostagno – ha detto il legale – Roveri ha percepito per un lungo periodo compensi di dieci milioni di lire al mese da Saman, e Cardella da quindici a venti milioni”. “Ogni settimana, come è emerso dal dibattimento, Saman prelevava dal conto corrente bancario mediamente quattrocento milioni di lire in contanti, senza rendicontazione”, ha concluso.

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(ANSA)

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30 Aprile 2014, 14:36

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