Province, Forzese: “C’è il rischio | di votare con la vecchia legge”

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18 Marzo 2013, 18:06

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PALERMO – E adesso c’è il rischio che la tanto attesa riforma delle Province si traduca in una bolla d’aria. In un grande bluff. Almeno, stando alle parole di uno dei protagonisti dei lavori sul ddl: il presidente della Commissione affari istituzionali Marco Forzese, che paventa il rischio più grande: “Che si possa andare al voto con la stessa legge, e lasciando tutto com’è”. Il testo dovrebbe approdare in Aula già domani. Ma la riforma per essere “valida” già dalla prossime elezioni, serve che il ddl – che dovrà contenere anche il rinvio della tornata elettorale – sia approvato entro la fine di marzo.

“Sul ddl di riforma delle province approderanno in Aula – ha detto Forzese – 208 emendamenti ritenuti ammissibili, su 282 presentati. Con la commissione Affari Istituzionali abbiamo iniziato il lavoro per rendere il parere su ogni singolo emendamento. Mi rammarica – aggiunge – che il lavoro svolto nei giorni scorsi, proprio dall’organismo che presiedo, non si sia potuto concretare in un testo al riparo della scure del Commissario dello Stato con il quale ci eravamo confrontati trattandosi di materia costituzionale. I partiti hanno preferito il passaggio in Aula dove certamente non mancheranno scontri e dilazioni, ed un concreto rischio di votare subito e con l’attuale legge. Mi auguro comunque che il progetto del presidente Crocetta circa la soppressione degli enti provincia possa avere attuazione con un testo largamente condiviso dalle forze parlamentari”.

E lo stesso Crocetta, mentre la commissione è riunita sul ddl, mette le mani avanti: “Il centrodestra tenterà imboscate al disegno di legge sulle Province attraverso il voto segreto in aula, cercheranno lo scontro, vogliono apparire l’ultima vandea del conservatorismo. Dopo il vertice di oggi invece non credo più in imboscate di pezzi del centrosinistra”, dice ai cronisti il governatore.

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Sulla riforma delle Province, oggi è intervenuta nuovamente la Cisl, attraverso le parole del segretario generale Maurizio Bernava: “Non vogliamo i consorzi costituiti per legge: La legge già c’è e facilita, orienta l’azione politica e noi vogliamo che le province si aboliscano e che i dipendenti e i servizi siano affidati alla Regione e ai comuni. I consorzi non devono essere piccole province con loro organi”.

La maggioranza proverà comunque ad evitare i rallentamenti posti dalla messe di emendamenti proposti soprattutto da Pdl, Cantiere popolare e lista Musumeci. Grimaldello dovrebbe essere l’emendamento di riscrittura firmato da Gucciardi, Malafarina e Leanza la cui approvazione farebbe decadere tutti gli altri emendamenti. Un nulla di fatto dovrebbe intanto uscire dalla riunione della commissione Affari istituzionali in programma domattina, dopo che questo pomeriggio la stessa ha disposto il rinvio dei lavori. La vera partita si giocherà a Sala d’Ercole domani a partire dalle 16.

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18 Marzo 2013, 18:06

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