Punteggio troppo basso, Catania perde i fondi per la lettura - Live Sicilia

Punteggio troppo basso, Catania perde i fondi per la lettura

Un dodicesimo posto, su 12 partecipanti, che sa di marchio d'infamia. Ma che a Palazzo degli elefanti si aspettavano.
BANDO CITTA' CHE LEGGE 2021
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CATANIA – “Punteggio inferiore a 60″. Cioè: non ammissibile a finanziamento. È sfumata così per il Comune di Catania la possibillità di attingere al fondo “Città che legge 2021“, fino a 90mila euro messi a disposizione dal Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura. Nella graduatoria pubblicata da qualche giorno, il municipio catanese figura al 12esimo posto su 12 città italiane con più di centomila abitanti. Una classificazione che fa rumore, quantomeno sui social, dove quel “punteggio inferiore a 60” viene sbandierato come un marchio d’infamia.

“Noi ci aspettavamo, in realtà, che il nostro progetto non venisse considerato prioritario“, spiega a LiveSicilia Paolo Di Caro, a capo della direzione Cultura del Comune di Catania. “Avevamo già vinto, lo stesso importo, l’anno prima”. In realtà, Catania si è aggiudicata il bando 2019, insieme a Palermo e a Messina. In occasione del finanziamento 2020, invece, secondo le regole fissate dal Centro per il libro e la lettura, la città non avrebbe nemmeno potuto presentare la domanda, in quanto vincitrice l’anno precedente. Si arriva così al 2021 e alla graduatoria resa pubblica nei giorni scorsi: “Vengono finanziati solo due progetti – sottolinea Di Caro – è scontato il rispetto del principio secondo il quale difficilmente a ottenere i fondi sono sempre le stesse città. Altrimenti ci sarebbe un problema, no?”.

Così, secondo il direttore degli uffici di Palazzo Platamone, il posizionamento di Catania – inesistente più che scarso – non ha nulla a che vedere col progetto in sé. Ma avrebbe molto a che vedere, invece, con l’esigenza del Ministero di aiutare più amministrazioni pubbliche possibili, diverse da quelle già supportate.

Se per il bando “Città che legge” le speranze, già fragili, si sono definitivamente spezzate, restano in vita quelle altrettanto esili per “Catania capitale italiana del libro 2023“. Una candidatura ben più prestigiosa: vincere il bando del Ministero della Cultura significherebbe ricevere mezzo milione di euro per organizzare attività di lettura, acquistare libri, mettere in piedi manifestazioni dedicate a scrittori e scrittrici, lettrici e lettori. La decisione del MiC era prevista per il 30 novembre, ma si fa ancora attendere. “Questo è davvero un bando molto difficile“, mette le mani avanti Di Caro.

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