21 Gennaio 2021, 15:29
1 min di lettura
PALERMO– Alla Medicina d’urgenza dell’ospedale Civico di Palermo, oggi, i positivi sono venticinque. Il focolaio del Covid, dunque, è robusto. E sarà necessario osservare la situazione nei prossimi giorni, sia per sorvegliare i quadri clinici, sia per capire l’evoluzione del contagio.
Sono dunque venticinque i positivi. Non soltanto tra i pazienti, anche tra medici, infermieri e operatori sanitari. Nel dettaglio: nove infermieri, un operatore socio-sanitario e due medici. Tutte persone che, in un periodo compreso tra il 4 e il 14 gennaio, hanno ricevuto la loro prima dose di vaccino e che attendono il richiamo. “E’ perfettamente normale – spiega il dottore Massimo Geraci, primario del pronto soccorso – sappiamo che l’effettiva immunizzazione si raggiunge una settimana dopo la seconda dose. Oltretutto, il vaccino protegge in grandissima parte, ma non è detto che ci renda esenti da infezione. Stiamo monitorando la situazione”.
Ci sono già delle varianti del Covid in Sicilia? Una domanda provocata anche dalla forza del contagio. La risposta è un mix tra il calcolo delle probabilità e la mancanza di riscontri scientifici. Domanda associata: quando, casomai, saremo attrezzati per identificarle? “Noi al Policlinico (di Palermo, ndr) siamo pronti e aspettiamo il collaudo che dovrebbe avvenire entro fine gennaio, da febbraio potremo partire – ha detto il professore Francesco Vitale, ordinario di Igiene e medicina preventiva all’Università di Palermo e responsabile dell’Uoc (Unità operativa complessa) di Epidemiologia clinica del Policlinico ‘Paolo Giaccone -. Un’attività fondamentale. La sorveglianza molecolare, per esempio con la classica influenza, noi la facciamo già. Qui si tratta di addentrarsi ancora di più per capire se ci sono varianti e identificarle. Saperlo è essenziale”.
Pubblicato il
21 Gennaio 2021, 15:29