"In Sicilia scopriremo le varianti e con il vaccino andrà meglio"

“In Sicilia scopriremo le varianti e con il vaccino andrà meglio”

Parla il professore Francesco Vitale e ci spiega tutto sulle varianti.

Professore Francesco Vitale, ordinario di Igiene e medicina preventiva all’Università di Palermo e responsabile dell’Uoc (Unità operativa complessa) di Epidemiologia clinica del Policlinico ‘Paolo Giaccone’, quando cominceremo a ‘sequenziare’ il vaccino per scoprire, anche in Sicilia, eventuali varianti? 
“Noi al Policlinico siamo pronti e aspettiamo il collaudo che dovrebbe avvenire entro fine gennaio, da febbraio potremo partire”.

Sarà un passo in avanti importante?
“Un’attività fondamentale. La sorveglianza molecolare, per esempio con la classica influenza, noi la facciamo già. Qui si tratta di addentrarsi ancora di più per capire se ci sono varianti e identificarle. Saperlo è essenziale”.

Ci sono, per l’appunto, varianti del Covid in circolazione in Sicilia?
“E’ possibile che ci siano varanti di importazione, come quella inglese, non credo che ci siano i presupposti per una variante nostra, interna, cioè siciliana”.

Nel focolaio del Civico pare che gli effetti del contagio siano ridotti, almeno al momento e aspettando di avere eventuali conferme: può significare qualcosa?
“Gli operatori sanitari hanno già ricevuto una prima dose del vaccino e questo può essere una protezione. Dobbiamo aspettare e capire come evolvono i casi per avere le idee più chiare”.

Con l’incertezza e i tagli delle dosi, la campagna vaccinale in Sicilia rischia di subire rallentamenti?
“Al Policlinico abbiamo le dosi per tutti i richiami e ne abbiamo ceduto millecento per coprire le altre strutture. Non ci dovrebbero essere problemi. Poi, dipenderà dalle disponibilità. Se il nuovo vaccino di Astra Zeneca verrà approvato, come sembra, il 29 gennaio dall’Ema, non ci saranno rischi, anche per le sue caratteristiche, e andrà meglio”.

Che vaccino è?
“Sempre su due dosi, ma può stare in un normale frigorifero, dunque si potrà allargare la platea di coloro che vaccinano. Penso ai medici di base e anche alle farmacie”.

Il vaccino anti-Covid lo ripeteremo ogni anno?
“Il modello verso cui la malattia sta andando sembra quello dell’influenza stagionale, del resto hanno caratteristiche simili. E la caratteristica di questi virus è la stagionalità con un alto tasso di mutazioni. Come accade per l’influenza, ogni anno potremmo vaccinarci con un prodotto un po’ diverso”.

Lei ha vissuto l’esperienza drammatica del contagio e della sofferenza da Covid. Come sono i suoi anticorpi dopo qualche mese?
“Vanno benissimo. Mi sono messo a disposizione del Policlinico per donare il plasma, sono in contatto con lo Spallazani e mi diranno se ho le caratteristiche per essere un donatore”.

Ma il plasma iperimmune può essere un alleato nella cura?
“In certi casi è utile, perché trascurarlo a priori?”.

Il professore Francesco Vitale

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