Gioiosa, colorata, allegra, accogliente e familiare: è così che si presenta la stanza “Arcobaleno”. Non è una stanza qualsiasi, ma la stanza dentro cui, da domani, si svolgeranno i colloqui tra gli uomini della squadra mobile di Trapani e i bambini di presunte vittime di reati. Una stanza un pò insolita per una questura, nata con l’obiettivo di creare un ambiente “protetto” per quei minorenni che le autorità devono “ascoltare”, in relazione a reati di violenza ai loro danni.
Inaugurata oggi alla questura di Trapani, la struttura è stata realizzata grazie all’intervento finanziario di sponsor istituzionali e privati. Ma importantissima è stata anche la collaborazione di esperti del settore, con gli psicologi in prima linea.
Sono i locali della sezione “Reati contro la persona, il pregiudizio dei minori e reati sessuali” della squadra mobile ad ospitare la particolare “stanzetta”. Le capacità operative degli uomini della polizia unite alla loro specializzazione nella trattazione di violenze sui minori si consolideranno ulteriormente, da domani, in un contesto adeguato e accogliente dentro cui il minore può sentirsi più a suo agio per “raccontarsi” e “raccontare”.
Spesso, infatti, nel corso di alcune attività investigative, è necessario procedere al delicato ascolto di bambini, talvolta anche in tenera età. Con l’idea di preservare il minore dall’esposizione ad ulteriori traumi, insiti nella rievocazione di eventuali abusi subiti, lo scopo del progetto è proprio quello di fornire la massima assistenza e accoglienza possibile alle vittime o presunte tali.
Una cornice tranquillizzante dentro cui opererà uno staff specializzato, composto da personale di polizia opportunamente formato e capace di fornire ai minori o alle donne vittime di violenza la massima assistenza richiesta. Tale personale, tramite un progetto finanziato dalla Provincia, sarà supportato e coadiuvato costantemente da uno psicologo che interverrà nelle molteplici occasioni in cui, su attività di iniziativa o delegata dall’autorità giudiziaria, sarà necessario accogliere, assistere ed ascoltare minori. L’obiettivo è quello di creare un team stabile – e non occasionale o temporaneo – di intervento che, caratterizzandosi per professionalità, prontezza operativa ed efficienza, espleti le sue funzioni in condizioni “protette” per le particolari vittime.
Per la sua specificità e caratterizzazione, la stanza “Arcobaleno” è stata inserita, con la collaborazione di Vincenzo Mastronardi (docente di Psicopatologia forense), tra i progetti pilota patrocinati dall’università “La Sapienza” di Roma.