PALERMO – “Scritture contabili inattendibili” che dovrebbero spingere il comune di Palermo a “intraprendere azioni di responsabilità nei confronti della Rap”. Nei già turbolenti rapporti tra Palazzo delle Aquile e la partecipata che si occupa di rifiuti, nel bel mezzo di una crisi che ha riempito le strade di immondizia, arriva una nuova mazzata.
Stavolta a sferrarla non sono gli uffici comunali, né qualche esponente dell’opposizione ma il collegio dei Revisori dei conti del Comune.
I disallineamenti delle partecipate
Nel parere sul rendiconto 2023, che per inciso è favorevole, c’è infatti un passaggio assai delicato sulla situazione dei debiti e dei crediti fra la Rap e il socio unico, ossia l’amministrazione.
Un tema, quello dei disallineamenti, che è una delle spine nel fianco del comune di Palermo e che quindi è oggetto di grande attenzione da parte dei revisori.
La mancanza di asseverazione
La Rap, con una nota dello scorso 13 giugno, ha inviato l’elenco aggiornato al 2023 “privo dell’asseverazione dell’organo di revisione della società”.
Mancanza dovuta al fatto che la società di revisione, il colosso Ria Grant Thornton, non “è stata messa in grado di acquisire elementi sufficienti e appropriati su cui basare il giudizio”.
Cosa che, per i revisori del Comune, significa “dichiarare una tenuta di scritture contabili inattendibili”. Ossia che i conti non sono verificabili. Da qui l’invito a prendere provvedimenti.
I conti non tornano
Una bacchettata che il Ragioniere generale di Palazzo delle Aquile, Bohuslav Basile, ha riportato in una nota inviata al sindaco, assessori e dirigenti. Rap, si legge, ha chiuso il 2023 in rosso e il 2024 non si prevede roseo.
Cosa che va in conflitto con quanto previsto dal piano di riequilibrio, secondo cui la crisi delle partecipate “va superata ed effettivamente risolta”, senza attingere a nuove risorse comunali.