PALERMO – Fu una delle rapine più violente messe a segno a Palermo lo scorso inverno. Ancora una volta, a finire nel mirino fu un’anziana, aggredita nel suo appartamento che si trova in via Trapani Pescia, nella zona di Pallavicino.
Oggi, i tre presunti autori del colpo sono finiti in manette. Ad eseguire gli arresti sono stati i poliziotti del commissariato San Lorenzo, al termine di lunghe e serrate indagini che hanno portato all’individuazione di due donne e un uomo, quest’ultimo è Giuseppe Calvaruso, 32enne pregiudicato per riciclaggio, estorsione e rapina, finito in arresto nella maxi operazione antimafia “Apocalisse” dello scorso giugno. I tre complici entrarono in azione lo scorso 15 dicembre, a fare da basista sarebbe stata la nipote della pensionata, nei confronti della quale i malviventi inveirono con una violenza inaudita.
Dopo aver fatto irruzione nell’abitazione, sferrarono infatti calci e pugni all’anziana, tanto da rendere necessario l’intervento del 118. Riuscirono a muoversi in quella casa conoscendone ogni angolo: la nipote, Elena Campedonico, 23 anni – in base a quanto hanno accertato gli investigatori – aveva fornito loro tutte le indicazioni per mettere a segno il colpo e non fuggire a mani vuote. Il bottino, infatti, fu di mille euro, oltre ad un libretto dell’Inps e diversi gioielli. La refurtiva non è stata recuperata.
Quel giorno la pensionata riporto lividi ed ecchimosi, fu trasportata in ospedale sotto choc. Raccontò che ad aprire il portone fu la nipote, quaest’ultima dichiarò invece il contrario. I sospetti agli investigatori nacquero subito: troppe le incongruenze. A partire dal fatto che la sim dentro il cellulare della nipote continuasse ad effettuare chiamate in uscita. La donna, infatti, dichiarò subito dopo il colpo che i malviventi le avevano rubato il telefono. Quel giorno lei si trovava a casa dell’anziana fingendo di accudirla ed avrebbe, quindi, simulato anche di essere vittima: Calvaruso e l’altra donna, Rosalia Schillaci, sua compagna di 50 anni e anche lei con precedenti di polizia, fecero irruzione nell’abitazione e alla nipote “tirarono” soltanto i capelli, mentre nei confronti dell’anziana non si limitarono.
A condurre gli investigatori sulla giusta strada, le telefonate effettuate dalla sim della 23enne, dipendente di un call center della città, e alcune intercettazioni ambientali che hanno poi dimostrato il coinvolgimento di Calvaruso e della compagna. La coppia sarebbe stata informata anche del fatto che l’anziana, quel giorno, aveva riscosso i soldi della pensione. Andò, quindi, a colpo sicuro. “Abbiamo divulgato le fotografie degli arrestati per cercare di verificare se i tre hanno commesso altre rapine in casa – spiega la responsabile della squadra Investigativa del commissariato San Lorenzo, Carla Marino -. In questo caso le vittime possono immediatamente contattare il 113”.