CATANIA – Nello specchio acqueo antistante il Golfo di Catania si è svolta un’esercitazione di recupero naufraghi con l’impiego di equipaggi ed assetti aeronavali SAR di ricerca e soccorso della Guardia Costiera etnea.
Alle delicate operazioni di salvataggio di tre “naufraghi” in mare hanno partecipato la motovedetta CP 888, unità specializzata nel soccorso marittimo, della Capitaneria di porto di Catania ed un elicottero AW139 della Base Aeromobili della Guardia Costiera di Fontanarossa.
L’obiettivo dell’addestramento è di mantenere costantemente elevati gli “standard” della macchina organizzativa e dei militari dalla Guardia costiera, al fine di garantire la salvaguardia della vita umana in mare, funzione assegnata dalle normative vigenti “in via esclusiva” al Corpo delle Capitanerie di porto, quale organismo che esercita la direzione tecnica del dispositivo SAR nazionale.
La cittadinanza catanese assiste alle spettacolari e periodiche esercitazioni condotte, con elicotteri in “hovering” (manovra di stazionamento in volo), discesa in mare degli aerosoccorritori per mezzo di verricello, soccorso dei malcapitati e recupero a bordo delle unità navali della Guardia costiera.
L’aerosoccorritore marittimo della Guardia costiera è una figura professionale addestrata ad effettuare il recupero di persone in difficoltà, la ricerca ed il soccorso di utenti del mare dispersi o marittimi bisognosi di cure mediche urgenti a bordo di unità navali, in diversi contesti ed anche condizioni meteo marine avverse, utilizzando come mezzo di trasporto più rapido ed efficace l’elicottero.
L’addestramento dei militari viene organizzato territorialmente dal Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera, con l’impiego di donne, uomini e mezzi, dislocati lungo le coste nazionali.
In Sicilia orientale, le attività operative e le esercitazioni addestrative vengo coordinate dal Centro di Soccorso Marittimo Secondario della Direzione Marittima di Catania (11° M.R.S.C.).