Regione, si cerca l'accordo per non richiamare i dipendenti in pensione - Live Sicilia

Regione, si cerca l’accordo per non richiamare i dipendenti in pensione

Zambuto convocherà un tavolo settimanale per risolvere le problematiche

PALERMO – In seno alla Regione Sicilia tiene banco la questione relativa al richiamo al servizio di undici dipendenti andati in pensione con la “quota 100”, che dovranno restituire le somme ricevute e, di conseguenza, lavorare senza ricevere lo stipendio per un anno o più. Questo, dopo che la presidenza del Consiglio dei ministri ha impugnato l’articolo 7 della legge regionale del 6 agosto 2019, che di conseguenza, lo scorso 20 ottobre, è stato dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale, che annullava i benefici per via della mancata copertura finanziaria. A questi si aggiungono dipendenti chiamati in servizio per un periodo che oscilla dai 40 ai 60 giorni. Questo perché quando sono andati in pensione i requisiti anagrafici non erano stati adeguati all’aumento, da 3 a 5 mesi in più, dell’aspettativa di vita stabilito dalla legge nazionale.

Gli ex dipendenti regionali hanno preannunciato ricorsi, con i sindacati pronti ad appoggiarli. Da parte della Regione c’è stata un’apertura, con la Giunta pronta ad emanare una norma per risolvere la questione ed evitare possibili contenziosi. La conferma è arrivata anche dall’Assessore alla Funzione Pubblica Marco Zambuto che, nel pomeriggio di oggi, ha incontrato i sindacati, con i quali ne riparlerà in maniera più approfondita nelle prossime settimane.

Durante l’incontro si è anche proposto e deciso di aprire dei tavoli tecnici settimanali per affrontare le varie questioni irrisolte sui regionali. Si partirà lunedì prossimo con diverse tematiche tra cui riclassificazione e riqualificazione del personale e questione Peo, progressione economica orizzontale.

Dalla riunione arrivano anche buone notizie per i dipendenti perché, da venerdì 21 maggio, sarà pagato ai regionali il ford 2019, in media 1.500 euro.

“Siamo parzialmente soddisfatti – dice Fulvio Pantano, segretario generale del Sadirs – perché finalmente si entra nel merito dei problemi e solo affrontandoli possono essere risolti. Siamo fiduciosi ma manteniamo alta l’attenzione perché su questi temi siamo in forte ritardo”.


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