Reset, incontro rinviato| “Non si approvi il bilancio”

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29 Maggio 2019, 18:39

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PALERMO – “Esprimiamo la nostra contrarietà all’approvazione di un bilancio che non abbia nel complesso affrontato il problema della Reset e con essa quello delle società partecipate del Comune di Palermo, su cui va fatta una volta e per tutte la dovuta chiarezza”. Lo affermano i sindacati Filcams, Fisascat, Uiltucs, Cisal, Alba, Asia, Usb e Ursas che oggi, nella società partecipata Reset, hanno chiesto d’incontrare il vicesindaco con delega alla Reset, Fabio Giambrone e l’assessore al Bilancio del Comune di Palermo, per acquisire informazioni in merito alla situazione dell’azienda e, in particolare, conoscere gli intendimenti dell’amministrazione sugli aspetti economici che determinano il contenuto dalla convenzione che regola i rapporti fra il Comune e la Reset. Dopo alcune ore di attesa hanno ricevuto la comunicazione dell’impossibilità di essere ricevuti e l’incontro è stato rinviato a data da destinare. “Purtroppo – dice Pietro La Torre dell’Ursas – l’amministrazione non è nuova a questi comportamenti e continua fuggire dai problemi dei lavoratori e di questa società partecipata che durano dal 2014, dal famoso accordo disatteso dall’amministrazione e dal sindaco e che prevedeva, nel giro di pochi anni, un ritorno a una condizione di normalità contrattuale”.

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I sindacati chiedono quindi “il rispetto di questi accordi tenendo conto, nel futuro bilancio, degli appostamenti economici che presiedono il ripristino delle 40 ore settimanali e degli altri istituti contrattuali. Non possiamo che diffidare degli atteggiamenti dilatori e omissivi dell’amministrazione e invitare il Consiglio comunale dall’astenersi dall’approvazione di un documento economico che non contenga, previo confronto e accordo con le organizzazioni sindacali continua, reali e concreti passi nella direzione del rispetto degli accordi. Un appello va rivolto alle forze politiche, a tutte le forze politiche che, anche con il confronto preventivo sulle problematiche di interesse dei lavoratori, vogliono chiarezza sul sistema e sul futuro delle partecipate. Continuando di questo passo – conclude La Torre – si sta alimentando il conflitto sociale”.

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29 Maggio 2019, 18:39

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