PALERMO – Tre o quattro giorni per togliere le ultime 400 tonnellate di rifiuti rimaste per strada, poi un’altra settimana per una campagna straordinaria di derattizzazioni e pulizie dei cassonetti per tornare, entro la fine del mese, alla normalità. Prosegue la corsa contro il tempo della Rap, la partecipata del comune di Palermo che sta provando a recuperare l’arretrato raccogliendo gli ultimi cumuli d’immondizia in periferia: un’emergenza costata finora qualcosa come 100 mila euro.
Il numero dei positivi tra i dipendenti è fermo a 36, ma alcuni torneranno in servizio già nei prossimi giorni e la campagna di screening è quasi terminata: l’azienda sta pianificando le ultime raccolte, anche se poi bisognerà tornare lentamente alla normalità, il che significa riprendere anche i servizi di raccolta ingombranti e di spazzamento il cui personale è stato dirottato all’indifferenziato.
“Ci siamo trovati in una situazione difficile – dice il direttore della Rap Roberto Li Causi – ma grazie ai lavoratori e al loro spirito di servizio siamo riusciti ad affrontare il problema e a individuare soluzioni efficaci che ci consentiranno di uscire dall’emergenza nel più breve tempo possibile. Il peggio è comunque passato, grazie alla costante collaborazione col sindaco e col prefetto, e siamo dispiaciuti per i disagi arrecati ai cittadini a cui però chiediamo collaborazione”.
Il grosso dei cumuli ormai è stato tolto, anche se rimangono quelli più piccoli su cui si sta intervenendo con pale gommate e “ragni”; smaltito l’arretrato, toccherà alla sanificazione con squadre dotate di idropulitrici per i singoli cassonetti, oltre alle derattizzazioni a tappeto. “Agiremo in tutta la città, specie vicino a scuole, ospedali, chiese, caserme ed edifici pubblici – spiega Li Causi – Al momento opera solo una ditta privata, pensiamo per un’altra decina di giorni, poi potremo farne a meno”.
Il tasso di assenzi è infatti calato, tornando al consueto 20-25%: “Accanto alla stragrande maggioranza di lavoratori, ci sono stati pochi dipendenti – qualche decina – che non hanno fatto il proprio dovere – dice il direttore – tali comportamenti saranno valutati, sotto il profilo disciplinare, con rigore. Vogliamo tutelare chi ha dimostrato impegno e responsabilità e possiamo rassicurare sul fatto che abbiamo intensificato la sanificazione di tutti i mezzi e di tutti i luoghi di lavoro, sottoponendo a controllo sanitario circa 1400 dipendenti”. La parola d’ordine è tornare al più presto alla normalità, riattivando a pieno regime lo svuotamente dei cestini, lo spazzamento, il ritiro degli ingombranti e i Centri di raccolta.