MARSALA (TRAPANI) – Un risarcimento di otto milioni di euro. L’ha chiesto la società “MYR”, che avrebbe dovuto realizzare il porto turistico di Marsala. Il 5 aprile del 2011 si era aggiudicata la gara ma il ritardo nella conclusione del procedimento di rilascio delle concessioni demaniali ha vanificato il lavoro svolto dalla società. La “Myr” ha presentato un ricorso al Tar di Palermo perchè le venga riconosciuto il risarcimento del danno subito. Il progetto bloccato prevede 1.000 posti barca che possono ospitare anche imbarcazioni fino a 75 metri di lunghezza. Il calcolo del danno è stato definito attraverso una perizia giurata che l’ha definito in 2.001 euro al giorno, a partire dal 4 luglio 2012, termine ultimo per concedere le concessioni.
La vicenda del porto si è inserita nella durissima campagna elettorale che ha visto di fronte, tra gli altri, l’attuale sindaco Giulia Adamo e l’imprenditore Salvatore Ombra, fratello di Massimo Ombra, amministratore unico della “Myr”. Adamo ha privilegiato l’intervento della Regione, 40 milioni di euro, per un intervento più ampio e complessivo sul porto. La famiglia Ombra ha invece rivendicato la bontà di un progetto che aveva avuto il via libera dalla precedente amministrazione guidata dall’ex sindaco Renzo Carini.