Romano lancia il nuovo partito | Poi annuncia: “Non mi ricandido”

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16 Giugno 2010, 06:54

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Saverio Romano

“Al prossimo congresso non mi candiderò alla segreteria del partito, ho dato il mio contributo, adesso bisogna lasciare spazio agli altri”. Con queste parole il segretario regionale dell’Udc, Saverio Romano, ha annunciato ieri ai militanti del suo partito che non sarà lui il prossimo capo dello scudocrociato in Sicilia. Romano ha comunicato la sua decisione nel corso dell’incontro pubblico tenutosi lo scorso pomeriggio all’Astoria Palace di Palermo, alla presenza del leader nazionale Pier Ferdinando Casini, in Sicilia per lanciare il nuovo soggetto politico al quale le forze di centro stanno lavorando, il Partito della Nazione. “Il prossimo congresso – ha aggiunto Romano – non sarà il congresso dell’Udc, ma del Partito della Nazione, in cui ci sarà spazio per tante donne e tanti giovani. Il mio ruolo all’interno del nuovo partito? Quello che gli altri mi chiederanno. Il nostro è un partito che vogliamo costruire con tutti coloro i quali vorranno credere nel nostro progetto. Per non lasciare il proscenio politico – ha proseguito Romano – non è necessario rimanere allo stesso posto, si possono fare altre cose, vedremo in futuro”. A chi ha esplicitamente chiesto al segretario regionale se ci sia aria di segreteria nazionale, Romano ha sorriso e ha risposto con un ironico  “non credo proprio”. Intanto, infatti, voci di corridoio interne al partito parlerebbero, se non si accordo già chiuso, comunque di buone possibilità che proprio dalla Sicilia arrivi il nuovo segretario nazionale, in un momento in cui il segretario uscente Lorenzo Cesa ha anch’egli annunciato di non ricandidarsi alla guida del partito. Romano è inoltre l’unico siciliano all’interno del comitato di garanzia dell’Udc ed è già stato sottosegretario, aspetti, questi ultimi, che contribuiscono ad alimentare le speranze dei militanti siciliani che fanno il tifo per lui.

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E ancora, il segretario regionale non si è lasciato sfuggire l’occasione per attaccare il governo Lombardo e chiedere il ritorno alle urne: “Se Lombardo ha un barlume di lucidità – ha detto Romano – venga in Aula e si confronti sulla tabella H e le altre norme della finanziaria servite a fare contento qualche amico, poi si torni al voto. La situazione siciliana è drammatica, ancor più di quella nazionale. Lombardo faccia un governo tecnico, senza maggioranza politica, che affronti alcune emergenze, come il lavoro, gli incentivi alle famiglie, le forme di sostegno alle piccole e medie imprese. Poi si torni alle urne, perché noi abbiamo vinto le elezioni e siamo stati espropriati del diritto di governare. Il nostro non è un malcontento isolato – ha concluso Romano – anche gli elettori non gradiscono”.

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16 Giugno 2010, 06:54

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