CATANIA – Contestato all’ingresso a Palazzo degli Elefanti (VIDEO) e contestato anche all’uscita. Giornata ad alta tensione per Matteo Salvini a Catania: il vicepremier a Palazzo degli Elefanti ha incontrato il sindaco, Salvo Pogliese, per discutere degli esiti del cosiddetto ‘Salva Catania’. Nel primo pomeriggio militanti della Lega e gruppi della galassia antagonista sono entrati in contatto a piazza Duomo, mentre a contestare il ministro dell’Interno c’erano anche esponenti del Movimento cinque stelle. A fine incontro, nuovi momenti di tensione fuori dal Palazzo comunale. La macchina del ministro dell’Interno infatti è stata raggiunta e presa a manate dai manifestanti. Soltanto l’intervento degli uomini delle forze dell’ordine ha permesso all’auto con dentro il vicepremier di poter riprendere il percorso, mentre da dietro era partito un fitto lancio di oggetti (GUARDA IL VIDEO).
Insomma, tensione alle stelle nel caldo agosto catanese. Tant’è che l’aperitivo offerto dai giovani leghisti in un bar del Duomo è stato annullato per evidenti problemi di ordine pubblico. Ecco dunque il bollettino del giornata etnea del leader leghista. Una “visita istituzionale”, come ha sottolineato ieri Pogliese, che, però, sa tantissimo di campagna elettorale. Perché Salvini, parlando ai giornalisti, ha ribadito “la necessità di ridare quanto prima la parola agli italiani”. Con la riunione dei capigruppo in agenda domani al Senato, inizierà formalmente l’iter che porterà alla fine del governo gialloverde guidato dal premier Giuseppe Conte.
“Cosa farebbe un ipotetico governo Grillo, Renzi, Boschi, Figo?”, si è chieso il vicepremier commentando l’ipotesi di un governo Pd–M5s. “Bloccherebbe l’economia, il lavoro, le grandi opere. Qui facciamo le mini opere, i castelli di sabbia in spiaggia, al massimo. Sono tranquillo, spero che qualsiasi cosa venga fatta sia fatta in fretta”, ha aggiunto. Salvini di fatto ha già in mente il perimetro della coalizione che lo dovrebbe accompagnare al voto. Si tratta del vecchio centrodestra: “Parleremo con coloro con cui già governiamo i comuni e le regioni da venticinque anni”. E ha aggiunto: “Io dico che se lanciamo dieci punti del programma per un governo che dura cinque anni dell’Italia del sì, sulle tasse, sul lavoro, sulla giustizia, sull’autonomia, sulle grandi opere, sullo sviluppo, ovviamente lo apriamo a tutti. Non al Pd o Rifondazione comunista, ovviamente”.
Parla da leader della coalizione Salvini e lo fa con al fianco il sindaco Salvo Pogliese, che intanto è passato a FdI. “Abbiamo esteso l’aiuto ai romani – ha spiegato parlando del ‘Salva Catania’ – inserendo i catanesi e cittadini di altri comuni, gli ultimi ad essere colpevoli di questo disastro, perchè altrimenti il primo luglio a Catania sarebbe stato l’anno zero”. “In quel decreto crescita c’era solo il salva Raggi – ancora Salvini -, sostanzialmente. E noi, che eravamo secondo qualcuno dei bastian contrari, dicevamo o tutti o nessuno. Parola mantenuta. Il percorso di riordino e di efficienza – ha continuato – è assolutamente meritorio. Il questo caso l’energia è stata ben spesa”. Sulla scorta del riordino del conti del Comune etneo, Salvini ha parlato addirittura di un “modello Catania” su cui costruire gli asset del futuro centrodestra.
Poi una stoccata ai grillini e alla loro creatura principale in un anno di governo, il reddito di cittadinanza: “Approfondiremo alcuni aspetti. Mi hanno detto che molti imprenditori non trovano personale perché in tanti scelgono di tenere il reddito di cittadinanza al quale aggiungere dei lavori in nero. Se ci dovessimo rendere conto che invece di creare lavoro questo provvedimento lo toglie, allora sarebbe un problema e in quel caso bisogna ripensare a ciò che si è fatto”.
In mattinata il leader della Lega era stato a Taormina, sulla costa ionica messinese.