23 Agosto 2018, 05:58
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CATANIA – Il terzo giorno dei migranti della nave Diciotti è iniziato con una preghiera all’alba e un canto. Ieri sera sono stati fatti sbarcare i 27 minori, di età compresa tra i 14 e i 16 anni. Il via libera è arrivato nel pomeriggio con una diretta Facebook del ministro dell’Interno Matteo Salvini (guarda il video), che ha sfidato i magistrati: “Mi volete indagare? Indagatemi! Ma i quarantenni clandestini palestrati non scenderanno da quella nave”.
Mentre a bordo restano ancora 150 persone, la guerra politica si combatte dentro e fuori la maggioranza del governo Conte a colpi di tweet e post; infuocato lo scontro tra Roberto Fico, il presidente della Camera in quota M5s, e Salvini. Ma fino a questo momento, politicamente, l’ha spuntata lui nonostante pesanti contestazioni da parte di esponenti del mondo della cultura e della politica.
Sullo sfondo ci sono le indagini di tre Procure siciliane e nel mirino di quella agrigentina, guidata da Luigi Patronaggio, potrebbe esserci proprio lui, il ministro dell’Interno. Che già dal tono del comunicato stampa di qualche giorno fa, avrà sicuramente capito che le verifiche sulle condizioni dei migranti a bordo della nave della Capitaneria di Porto potrebbero indirizzarsi su chi non ha consentito lo sbarco, del resto l’ipotesi di reato comunicata da Luigi Patronaggio a LiveSicilia parla chiaro: gli inquirenti sospettano che i migranti siano trattenuti illegittimamente. L’inchiesta, che potrebbe ipotizzare anche il sequestro di persona, è ancora a carico di ignoti: qualora fossero individuate responsabilità da parte di esponenti del Governo la palla passerebbe al Tribunale dei ministri.
L’ISPEZIONE – Il procuratore capo di Agrigento è arrivato a Catania ieri poco dopo le 16. Ha emesso un decreto di ispezione della nave Diciotti che ha eseguito personalmente. Il capo dei pm agrigentini è salito a bordo assieme alla Guardia costiera e ha svolto attività istruttoria, ascoltando mediatori culturali, testimoni e il medico di bordo, per accertare le condizioni dei profughi anche al fine di valutare se la loro permanenza a bordo e la privazione della libertà personale a cui sono sottoposti siano o meno legittime.
BANDIERA GIALLA – A distanza di tre giorni dall’arrivo a Catania, i migranti non sono stati ancora sottoposti a tutte le procedure sanitarie. Sulla cabina di comando sventola la bandiera gialla. Al deputato Riccardo Magi e all’ex ministro Martina non è stato consentito l’ingresso a bordo. Il procuratore Patronaggio è stato dotato di calzari e mascherine. Non si contano i casi di scabbia e proprio la mancata ultimazione delle procedure sanitarie potrebbe incidere sulla valutazione delle condizioni a bordo dei migranti.
DOPPIO TRONCONE – Inizialmente la Procura di Agrigento aveva aperto un’inchiesta anche per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per individuare gli scafisti dell’imbarcazione soccorsa dalla Diciotti. Questa tranche di indagine, però, è stata trasmessa per competenza alla Dda di Palermo che indaga sul reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di uomini. Ai pm del capoluogo siciliano, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi, saranno trasmessi gli atti d’indagine – tra cui i verbali di interrogatorio dei 13 migranti sbarcati – compiuti finora dalla procura di Agrigento che aveva aperto un fascicolo per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’inchiesta dovrebbe essere trasmessa ai colleghi della Dda palermitana, competenti per le ipotesi di traffico di uomini e, in caso di contestazione, dell’associazione a delinquere.
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23 Agosto 2018, 05:58