Politica

Pogliese condannato, le reazioni:|”Adesso si dimetta da sindaco”

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23 Luglio 2020, 17:52

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CATANIA – Dopo la condanna per peculato di Salvo Pogliese, sindaco di Catania, le opposizioni fanno fronte comune e chiedono le sue dimissioni.

La grillina

Maria Laura Paxia, deputata catanese del Movimento 5 Stelle, sottolinea che la condanna di Pogliese “apre scenari preoccupanti per la sorte della città, adesso servono una presa di coscienza e le dimissioni”. La Paxia aggiunge che la sentenza “apre scenari preoccupanti per la città visto che adesso si arriverà alla sospensione dalla carica, secondo quanto stabilito dalla legge Severino. Ci aspettiamo da Pogliese una presa di coscienza e che, quindi, si dimetta al più presto da sindaco per dare alla nostra città una nuova guida politica che merita”.

Ma è l’intera deputazione catanese del M5S, deputati europei, parlamentari, senatori, deputati regionali e consiglieri comunali e di municipalità, chiedono al sindaco di lasciare la guida della città, che dovrebbe essere sospesa per 18 mesi, secondo quanto previsto dalla legge Severino.

Interviene Barbagallo

“Augurando a Salvo Pogliese di potere dimostrare la propria estraneità nei successivi gradi di giudizio, lo invito a dimettersi subito da sindaco: Catania non può restare senza una guida per diciotto mesi”. Lo dice il segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo, dopo aver appreso della condanna a 4 anni e 3 mesi del primo cittadino di Catania, Salvo Pogliese, per la cosiddetta indagine sulle “spese pazze” dell’Ars, in virtù della quale scatterà la sospensione dalla carica per effetto della legge Severino. 

“Lo avevamo detto in tempi non sospetti che la scelta della candidatura di Pogliese – prosegue Barbagallo – da parte del Centrodestra era una mossa scellerata, così come egoistica è stata la volontà di imporre la propria candidatura a sindaco. Oggi a Pogliese chiedo le sue dimissioni immediate da sindaco, un vero atto di amore e riconoscenza verso Catania che non può restare acefala e ostaggio delle sue vicissitudini personali. Catania versa in condizioni economiche e finanziarie disastrose, con mille emergenze irrisolte e necessita di una guida autorevole e sicura: non possiamo che restituire la parola ai catanesi – conclude – e scegliere subito un nuovo primo cittadino”.

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Villari

“La sentenza di condanna arrivata oggi non consente tentennamenti. Il sindaco di Catania Salvo Pogliese compia un atto di responsabilità e si dimetta subito dall’incarico, evitando di ingessare per 18 mesi l’amministrazione della Città”. Lo dichiara il segretario provinciale del Partito Democratico, Angelo Villari.

“Chiamiamo a raccolta tutte le migliori forze politiche e sociali cittadine per lanciare da subito una proposta di reale riscatto di questa città. Lo dobbiamo a Catania e ai catanesi. Come Partito Democratico riteniamo che Catania abbia il diritto di scegliersi immediatamente la propria guida attraverso libere elezioni”.

Sulla vicenda interviene il deputato di Forza Italia Alfio Papale: “Esprimo la mia incondizionata stima e solidarietà all’amico Salvo Pogliese, che in momento cruciale per la città, in cui si stava spendendo al massimo delle sue energie, a causa della legge Severino che condanna in primo grado di giudizio chi, per come sancisce la Costituzione, dovrebbe invece avvalersi della presunzione di innocenza sino al terzo grado giudiziario, è stato coinvolto in una bufera senza precedenti. Ricordo a me stesso che Salvo Pogliese, per amore di Catania, si era anche dimesso dalla carica di Parlamentare europeo, la quale gli garantiva l’immunità oltre ad altre garanzie. Fino ad oggi, con i mezzi a sua disposizione è riuscito ad amministrare la città nell’ottica del risanamento, con coraggio e buongoverno. A lui la mia vicinanza per una vicenda dalla quale, sono sicuro saprà uscirne a testa alta”.

I sindacati

Cgil, Cisl, Uil e Ugl di Catania prendono atto della condanna in primo grado ai danni del sindaco Salvo Pogliese nella sua veste di deputato regionale nel processo per le cosiddette spese pazze dell’Ars, e della conseguente sospensione dalla carica per effetto della legge Severino.
I sindacati catanesi augurano al primo cittadino di potere dimostrare in altre sedi processuali la sua non colpevolezza, ma non possono non ritenersi “estremamente preoccupati poiché questa condanna aumenta le difficoltà amministrative ed economiche della città di Catania, già ogni giorno duramente provata dal dissesto comunale, dalla mai superata crisi economica scattata nel 2008 e dal welfare praticamente inadeguato ai reali bisogni della città. Catania avrebbe invece bisogno di un contesto istituzionale pienamente attivo”. 
Per questo Cgil, Cisl, Uil e Ugl di Catania si dichiarano “disponibili come sempre è avvenuto anche nei momenti più critici, come quello del dissesto, a sostenere la città, le cittadine e i cittadini siano essi occupati o disoccupati, pensionati o appartenenti alle fasce sociali più  fragili” .

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23 Luglio 2020, 17:52

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