Sambuca, rapina in gioielleria: il titolare mette in fuga 4 malviventi - Live Sicilia

Sambuca, rapina in gioielleria: il titolare mette in fuga 4 malviventi

Il racconto del commerciante che ha vissuto momenti di terrore
PROVINCIA DI AGRIGENTO
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SAMBUCA DI SICILIA – “Ho fatto tanti sacrifici nella mia vita, non potevo certo darla vinta ai rapinatori”. Lo ha detto al Gds Girolamo Lo Giudice, 33 anni, gioielliere di Sambuca di Sicilia (Agrigento), che è riuscito ad impedire a quattro malviventi di mettere a segno una rapina all’interno della sua attività di oreficeria in via Gramsci, nel centro belicino.

Secondo una prima ricostruzione il primo malvivente si è fatto aprire la porta della gioielleria fingendosi un cliente. Subito dietro di lui sono entrati anche altri 3 uomini, che indossavano passamontagna, occhiali scuri, parrucche e guanti. Sotto la minaccia di un coltello hanno costretto il commerciante a raggiungere il laboratorio e ad aprire la cassaforte. Ma mentre provavano ad immobilizzarlo, Lo Giudice ha reagito, ribellandosi e cominciando a colpire i rapinatori con calci e pugni. Uno di loro sarebbe anche svenuto.

Nel frattempo, stando a quanto ha riferito ai militari dell’Arma, il gioielliere è riuscito a comporre il numero di cellulare del padre, che ha capito cosa stava accadendo dentro la gioielleria. La colluttazione ha sostanzialmente scoraggiato i malviventi, che quando si sono resi conto che stavano arrivando le forze dell’ordine sono fuggiti, lasciando dentro la gioielleria i sacchi che avevano iniziato a riempire di preziosi. “Sì, so bene che ho rischiato la vita, sono anche papà di due bambini. Ma cosa potevo fare?”

I carabinieri stanno esaminando le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza all’interno e all’esterno della gioielleria per provare a risalire agli autori della tentata rapina. Le cui modalità sono del tutto simili a quelle del colpo (in quel caso messo a segno) alla gioielleria Campo di Menfi, lo scorso 27 luglio. Anche in quella circostanza agirono più malviventi, il primo dei quali si era fatto aprire la porta fingendosi un cliente. A ruota, dietro di lui, gli altri. Bottino di quella rapina: 800 mila euro.


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