CATANIA – Chiediamo all’assessore alla Salute Lucia Borsellino di rivedere il piano regionale di riordino sanitario e non chiudere l’ospedale di Paternò, nel rispetto delle esigenze territoriali e di una più equa e razionale distribuzione dei servizi nell’ambito del distretto”. Lo dice Anthony Barbagallo, deputato regionale del PD.
“Nell’ambito delle distretto ospedaliero Catania 2, l’ospedale di Paternò da sempre ha rivestito un ruolo di centralità conferito dalla tradizione, dal bacino d’utenza che comprende circa la metà dell’intero distretto, dal numero di prestazioni (circa 35.0000 accessi l’anno al pronto soccorso) e di ricoveri, dal volume di fatturato ed infine dalla qualità delle prestazioni erogate con raggiungimento degli standard di qualità assegnati dall’Agenas”.
“Dati – prosegue l’esponente del PD – che diventano ancora più significativi oggi in quanto nonostante la forzata riduzione dei posti letto legata alla chiusura di intere ali del nosocomio per i lavori di ristrutturazione e adeguamento antisismico (finanziati nel 2010, iniziati e misteriosamente sospesi) rimangono inalterati, a dimostrazione dell’alto profilo professionale degli operatori sanitari costretti ad esercitare in condizioni di grande disagio”.
“Tutto questo sta per essere cancellato da una dissennata pianificazione sanitaria che – conclude Barbagallo – penalizzando il territorio e la qualità dell’offerta dei servizi sanitari, vuole spostare tale centralità ad altri ospedali distrettuali depauperando in tal modo il territorio di Paternò di una risorsa sanitaria consolidata”.