La prospettiva è quella di un lungo interim. Il gioco del toto-assessori può aspettare. Almeno così si prevede nell’entourage di Nello Musumeci. Dopo il terremoto dell’inchiesta sui dati Covid e le dimissioni dell’assessore Ruggero Razza, il presidente della Regione ha assunto l’interim della Sanità e potrebbe tenerlo per un pezzo. “Il presidente vorrà rassicurare i siciliani in un momento di scombussolamento. La fiducia nei suoi confronti rimane”, prevede un esponente del movimento musumeciano. Poi, quando le acque si saranno calmate e l’opinione pubblica sarà stata “rassicurata”, ci sarà tempo per il nuovo innesto in giunta. E il posto lasciato vacante da Razza, salvo sorprese, resterà appannaggio di Diventerà Bellissima. I nomi che circolano sono quelli dei big del partito. Da Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars, a Giusi Savarino, presidente della commissione Territorio. C’è chi ipotizza tra i papabili anche Gino Ioppolo. Ma la partita non dovrebbe aprirsi a breve.
Prima, dopo aver superato lo scoglio della finanziaria, il presidente della Regione dovrà riferire in Aula come chiesto dalle opposizioni e dalla presidenza dell’Ars. I tempi saranno stretti, ha assicurato Musumeci. Ma non quantificabili al momento. Quello che sembra dopo il brusco risveglio di martedì, è che la coalizione di centrodestra sembra tenere. E che il governo dovrebbe pertanto sopravvivere allo scandalo. Certo, la solidarietà a Razza è arrivata senza se e senza ma non da tutte le forze politiche, ma non è un mistero che l’assessore alla Salute, ex falco della giunta, non raccogliesse solo simpatie nella maggioranza. Anche perché Razza era molto attivo sul movimento Diventerà Bellissima, che resta un alleato ma ance un concorrente sul mercato politico per gli altri partiti di centrodestra.
Chi è stato vicino a Musumeci racconta della sua grande amarezza. Il legame tra il presidente e Ruggero Razza è profondo. Negli ambienti musumeciani c’è dispiacere e anche la sensazione che Razza sia stato travolto da qualcosa che in sé possa essere meno grave di quello che è sembrato. Il profilo penale della vicenda dovrà tutto essere verificato (e la palla passa a un’altra procura), gli indagati avranno modo di spiegare le ragioni di quelle scelte, ma intanto l’impatto mediatico è stato devastante. I musumeciani sperano che Razza possa avere il tempo di chiarire la sua posizione e qualcuno non esclude, o almeno auspica, a quel punto anche la possibilità di un suo rientro in gioco.
Intanto Musumeci, raccontano, sente adesso la responsabilità di rassicurare i siciliani sulla gestione della pandemia. Il primo mattone di questo nuovo corso è stato l’affidamento dell’interim della guida del dipartimento a cui faceva capo Letizia Di Liberti, dirigente al centro dell’inchiesta, a Mario La Rocca, l’altro dirigente generale della Sanità. A lui e al governatore toccherà ora rimettere ordine e soprattutto serenità in un ambiente sconquassato dallo choc dell’inchiesta sui dati Covid. Un caos improvviso e totale che si è toccato con mano la sera di martedì quando non è neanche uscito il bollettino giornaliero e ancora ieri sera quando sono uscite cifre sballate successivamente corrette.