Politica

Sanità, sprint per i direttori generali. A Palermo le due caselle più ambite

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26 Gennaio 2024, 06:52

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PALERMO – Un dato è certo. Comunque finirà, ci saranno scontenti e polemiche tra i partiti sulla scelta dei manager della Sanità. Polemiche che si ripercuoteranno sui prossimi temi politici, dalla “salva ineleggibili” alle Province. Non è la prima e non sarà l’ultima volta che la scelta dei manager della sanità provoca scossoni nelle maggioranze politiche e all’interno dei partiti.

Direttori generali, i tempi della politica

L’altro dato certo è che all’inizio della prossima settimana i nomi dei direttori generali verranno fuori e saranno rispettati i tempi che i partiti si erano dati a ottobre, quando avevano deciso – per necessità e per mancanza di accordo – di rinviare ancora. Il presidente della Regione tratterà fino all’ultimo minuto possibile per far quadrare i conti, se resteranno situazioni controverse deciderà in autonomia.

Lo schema 6-6-2-2-2

Non è un caso che Renato Schifani – insieme ai più stretti collaboratori – ieri sera ha lavorato fino a tardi sulla “griglia”. Vuole accontentare tutti (lo schema 6-6-2-2-2 non è più in discussione) ma non vuole sbagliare una mossa perché sa che il prossimo quadriennio può essere fondamentale per la stato di salute della sanità siciliana, visto che sono in arrivo centinaia di milioni dell’articolo 20 e del Pnrr che permetteranno investimenti strutturali di rilievo. Sotto quest’aspetto l’azienda Civico di Palermo sarà una delle caselle più attenzionate, il curriculum del manager dovrà dare garanzie di consolidate capacità manageriali.

Il nodo Iacolino

Salvatore Iacolino resterà in “cabina di regia”, sulla poltrona di direttore della Pianificazione strategica. Iacolino avrebbe titoli e voglia di un incarico da manager ma Schifani non lo lascerà andare perché lo considera un ottimo uomo macchina, capace di sovrintendere sul lavoro dei colleghi. E sarà anche un consigliere ascoltato nella valutazione dei nomi e dei relativi curricula. Oggi sarà un giorno di “riflessione”, anche perché a Roma ci sarà la celebrazione dei 30 anni di Forza Italia, alla quale saranno presenti sia Schifani che il coordinatore azzurro Marcello Caruso. Domani, sabato, riprenderanno le “ostilità” e dopo gli incontri “bilaterali” ci sarà un summit con i vertici dei partiti di maggioranza.

Lotta su Palermo

Uno dei nodi da sciogliere riguarda Daniela Faraoni: sembrava indirizzata su Catania e invece potrebbe restare a Palermo. Non è in discussione la sua capacità semmai il problema è “l’etichetta politica”. Per il Civico c’è una forte “sponsorizzazione” per Ferdinando Croce, capo della segreteria tecnica dell’ex assessore Ruggero Razza, ma la sua giovane età e la poca esperienza non sembrano giocare a suo favore: più verosimile che gli venga affidata la poltrona dell’Asp di Enna o Caltanissetta.

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La Dc perde Agrigento

La Dc di Totò Cuffaro non otterrà l’Asp di Agrigento che avrebbe voluto, su cui si è scatenata una bufera politica con gli altri partiti di maggioranza. I democristiani potrebbero essere “risarciti” con un’azienda ospedaliera palermitana (quale?) oltre ad una Asp “minore” che potrebbe essere quella di Enna (o Ragusa). Ad Agrigento invece andrà Alessandro Mazzara che conosce bene il territorio avendo lavorato già come direttore amministrativo.

Altre riconferme

All’Asp di Catania è in pole Giuseppe Laganga Senzio (Lega) che ha già lavorato al Policlinico di Messina. E andrà a Messina (forse all’Asp) il secondo prescelto della Lega, che nelle ultime ore sta faticosamente cercando di ricucire gli strappi avvenuti negli ultimi giorni di trattative. Salvatore Giuffrida potrebbe restare all’azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania: un’ipotesi che ha preso piede dopo che è caduto il “divieto” di riconfermare i commissari nello stesso posto (lo ha annunciato lo stesso Schifani). Tra i riconfermati ci dovrebbe essere anche Mario Zappia, tra i più esperti per anzianità di servizio: attualmente è ad Agrigento, potrebbe essere indicato per un’azienda di Catania o Palermo.

Trapani e Siracusa

Si fanno i nomi di Pino Drago per l’Asp di Ragusa e Marzia Furnari a Trapani (entrambi in quota FdI e provenienti dalla direzione sanitaria). Verso una riconferma anche Alessandro Caltagirone che potrebbe però spostarsi all’Asp di Siracusa. Possibile il ritorno a Palermo di Fabrizio De Nicola che potrebbe entrare nelle “terne” dei Policlinici. All’Asp di Siracusa potrebbe spuntarla Salvatore Lucio Ficarra, in quota Forza Italia.

Ultime curve per i direttori generali

C’è tutto il fine settimana per le opportune limature, per i ripensamenti, per gli equilibri. Anche perché, non va dimenticato, ci sono da nominare anche i direttori sanitari e quelli amministrativi, altro esercizio di equilibrismo che non è sganciato dalla partita per i manager. Ci sono in vista almeno due sorprese dell’ultima ora e soprattutto non saranno pochi i manager attuali che non verranno riconfermati. Ma finalmente non più tardi di martedì i giochi saranno fatti e si archivierà questo capitolo che appassiona tanto i partiti ma non i cittadini che aspirano soltanto ad una sanità migliore.

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26 Gennaio 2024, 06:52

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