CATANIA – La tutela dei lavoratori non sembra certo tra le priorità del direttore dell’Ispettorato del Lavoro, Domenico Amich, della responsabile degli Affari legali dell’ITL, Rosa Maria Trovato e dell’ex consigliere comunale di Forza Italia, all’epoca di Umberto Scapagnini sindaco, Nino Nicotra. Stando a quanto documentato dagli investigatori della finanza, e trascritto nelle intercettazioni, infatti, i tre si sarebbero adoperati per diminuire le sanzioni a una ditta che gestiva un call center, elevate per via di alcuni lavoratori in nero che avevano fatto denuncia, e per evitare che sanzioni simili venissero applicate al titolare di un bar di via Etnea, per via di un dipendente non in regola.
Ai due pubblici ufficiali, il pm infatti contesta di avere concorso, nel rispettive qualità di pubblici ufficiali all’interno dell’ispettorato di Catania, nell’adozione di atti illegittimi per favorire su richiesta del politico Nicotra, la Hamatec srl e il titolare del bar del centro della città, in cambio di utilità consistenti nella promessa da parte del Nicotra, che, si legge ancora nell’ordinanza, era già stato condannato per il reato di abuso in atti d’ufficio e corruzione elettorale nel 2005, di appoggiare un incarico dirigenziale da parte la presidenza della Regione Siciliana in favore di Amich.
Quello che emerge, sembra dunque un sistema ben rodato per ottenere favori politic:i l’ex consigliere comunale chiede al direttore Amich di eliminare o quantomeno ridurre le sanzioni alla ditta Hamatec srl, che gestisce un call center, destinataria di due sanzioni amministrative, una del 2014 è una del 2015 per un ammontare di 21 mila euro. Nicotra chiede più di una volta ad Amich, come documentato dalle intercettazioni degli investigatori, di adoperarsi per fare in modo che le sanzioni siano eliminate ma l’iter, fa sapere il direttore dell’ispettorato, è troppo avanzato affinché si possa procedere.
Il direttore si rivolge allora alla Trovato per verificare a che punto sia la pratica ma, alla fine, si trovano costretti a confermare a Nicotra come la pratica non solo coinvolga altre istituzioni – l’Inps ad esempio, ma anche come l’esistenza di mail e di altri documenti, eliminerebbero la possibilità che le sanzioni possano essere annullate. Pare che, a un certo punto, Amich provi a verificare eventuali vizi di procedura per annullare le stesse. Ma nulla.
“Temo ci sia pochissimo da fare” – risponde infatti Amich che, su suggerimento della Trovato, opterebbe per la conciliazione. La leva che Nicotra pare usi per intercedere su Amich è proprio la riconferma dell’incarico. Tanto che Nicotra lo tranquillizzerebbe, spiegando come, qualsiasi assessore avrebbe dovuto dare conto della sua corrente politica. “Chiunque sia – si legge nelle intercettazioni – ti dico una cosa: un assessore che deve dare conto non è che un assessore ti stavo dicendo la qualunque, chiunque venga nominato, sempre uno ne deve dare conto perché siamo nella stessa squadra non è che in questo senso siamo a posto Non è il problema poi vediamo in realtà chi sceglieranno Certo È una cosa più azzeccata se era uno dei nostri di qua giusto?”.
Sulla riduzione o l’eliminazione delle sanzioni all’Hamatec, però, il direttore non può fare niente. “Purtroppo – si legge nell’ordinanza – tutte le sanzioni contestate erano ben documentate”, e alle insistenze di Nicotra che chiedeva “che puoi fare? si può fare qualcosa”, il direttore rispondeva che avrebbe ridotto le sanzioni che, in effetti, passano da un importo di 21.000 euro a 13.000. Non solo, il direttore raccomandava anche la rateizzazione in 60 rate. “Io, dove posso aiutare l’aiuto rispettando la legge”, dice. Siamo nel novembre del 2017.
Per quanto riguarda l’altra vicenda contestata, quella della lavoratore in nero in servizio presso una caffetteria di via Etnea, sembra che il direttore dell’ispettorato abbia anticipato la trattazione della questione che pare stesse a cuore al Nicotra “e subito subito subito” afferma, mentre Nicotra rispondeva che avrebbe subito avvisato l’amico della convocazione tempestiva, tanto che nell’ordinanza di legge di l”un Nicotra orgoglioso dei suoi tempi”. “Prima di così record una settimana” dice.
“I due pubblici ufficiali violavano i doveri di imparzialità riservatezza della pubblica funzione – scrivono infine gli inquirenti – comportandosi come consulenti dei privati in cerca di vizi formali pregressi per poter annullare le sanzioni ormai cristallizzate, e spiegava con l’interesse privato la discrezionalità amministrativa, rinunciando a un imparziale comparazione degli interessi in gioco.