RAGUSA – Un video girato “per ricordo” a testimoniare il viaggio di un barcone di migranti verso l’Italia del quale era lo scafista. E’ ciò che hanno trovato gli investigatori della Squadra Mobile di Ragusa nelle tasche di un tunisino di 24 anni, Naser Maa, che è stato fermato perché ritenuto lo scafista di un barcone con a bordo 229 migranti – 198 uomini, 29 donne, molti bambini, anche neonati – prevalentemente di nazionalità bengalese, maliana, ghanese, gambiana, ivoriana e senegalese – soccorsi mercoledì scorso a Sud di Lampedusa dalla nave “Oreste Corsi Cp906” della Guardia Costiera nell’ambito dell’operazione “Mare Nostrum”.
Il giovane è stato fermato dopo aver sentito i racconti dei migranti. Ha tentato di farsi passare per un passeggero trasportato da alcuni siriani, addossando su di loro loro tutte le colpe ed agli investigatori ha detto di essere stato costretto a stare tutto il tempo nella stiva e che non ne era mai uscito. Successivamente è avvenuto il ritrovamento sul suo cellulare del video nel quale si vede un’altro barcone carico di migranti a fianco del suo. Il tunisino non avrebbe potuto girare quel video se fosse stato obbligato, come riferito agli agenti, a stare nella stiva e davanti all’evidenza dei fatti ha confessato ed ammesso le sue responsabilità.
“Ho girato il video – ha detto – per ricordo. Volevo tenere con me queste immagini perché sapevo che avrei rischiato sia di morire che la galera una volta giunto in Italia”. Per il viaggio il tunisino avrebbe preso quasi 4.500 dollari. Gli organizzatori libici, stando alle testimonianze, hanno incassato 1.200 dollari a persona, per un totale di oltre 270.000 dollari.