Scarichi abusivi a mare|Ecco dove è vietato fare il bagno

di

21 Maggio 2012, 15:10

2 min di lettura

Tre indagati, undici scarichi abusivi e una mare di liquami. Da oggi vietato fare il bagno nel lungo tratto di costa compreso fra il Villaggio dei pescatori di Carini e il torrente Ciachea. Occhi puntati sulle correnti, perché la situazione potrebbe peggiorare.
La procura della Repubblica ha disposto il sequestro d’urgenza degli scarichi, visto l’approssimarsi della stagione balneare. Sotto inchiesta, su decisione del procuratore aggiunto Ignazio De Francisci e del sostituto Calogero Ferrara, sono finiti il sindaco di Carini, Giuseppe Agrusa, il commissario straordinario e liquidatore del consorzio Asi di Palermo, Piero Sciortino, e il capo ripartizione dei servizi a rete del Comune, Giovanni Randazzo. Nel caso dell’Asi l’iscrizione nel registro degli indagati dovrebbe essere un atto dovuto. Il Consorzio, come fa sapere il commissario Sciortino insediatosi un mese fa, ha più volte segnalato e denunciato che qualcuno si era allacciato abusivamente al loro collettore. Gli scarichi incriminati raccolgono infatti i liquami di centinaia di abitazioni. Gli indagati rispondono di danneggiamento aggravato, emissioni moleste e danneggiamento di bellezze paesaggistiche. Si valuta anche una possibile contestazione del più grave disastro ambientale. Al vaglio della magistratura ci sono anche le posizioni degli amministratori di altri tre Comuni: Isola delle Femmine, Capaci e Torretta.
Le foto sono impietose. Descrivono una situazione che gli investigatori non faticano a definire da terzo mondo. Più che una sequenza di scatti è una galleria dell’infamia. Fiumi di melma che scaricano direttamente a mare, invece di essere incanalate nella rete fognaria per essere trattati nei depuratori oppure dirottai in mare aperto, a duecento metri dalla costa come prevede la legge. I tenici dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, hanno già verificato l’inquinamento provocato nei torrenti Milioti, Ciachea e Vernagallo. Dura la conclusione dei pubblici ministeri che si sono mossi su input del presidente del Consiglio provinciale, Marcello Tricoli: “La situazione attuale ha già determinato l’interdizione permanente alla balneazione dell’area ricadente nella fascia compresa tra i 500 metri a Est dal Torrente Ciachea sino ad arrivare a 700 metri a Ovest del Villaggio del pescatore – scrivono -. Tuttavia, non è da escludere che tutta la fascia costiera possa essere interessata da attività turistico balneare e, stante i continui incontrollati scarichi di reflui non depurati, si possa determinare un rischio per la tutela e la salvaguardia della salute umana oltre che dell’ambiente.

Articoli Correlati

Pubblicato il

21 Maggio 2012, 15:10

Condividi sui social