Politica

“Schifani? Nessun attacco: serve però chiarezza sui migranti”

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09 Novembre 2022, 17:39

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CATANIA – Lo sbarco è avvenuto e i migranti salvati dalle navi Ong Humanity 1 e GeoBarents se ne vanno. Restano in alto mare, invece, le polemiche al veleno. Non soltanto quelle che investono la linea adottata del governo Meloni per contrastare l’immigrazione clandestina. Ma anche quelle più capziose e periferiche esplose all’interno di Forza Italia dopo la sortita del deputato regionale azzurro Nicola D’Agostino al porto di Catania. Una presa di posizione che ha gettano nel caos la sezione siciliana del partito di Berlusconi. Sezione, del resto, da tempo in fibrillazione

D’Agostino, a chi era rivolto l’appello di ieri?

“A tutti”.

E in particolare?

“Ho sentito l’esigenza di testimoniare la mia presenza lì, da cittadino ma anche da politico, affinché la situazione venisse sbloccata. Non so se sono stato così fenomenale, ma…”

Ma la situazione si è sbloccata: voleva dire questo?

“Spero soltanto di aver dato il mio contributo. In ogni caso, quello che valeva e vale è la testimonianza”.

Quale testimonianza?

“In queste vicende bisogna essere schierati. Non si può rimanere nascosti, nell’ombra, per evitare di mettersi in una condizione d’imbarazzo o di scontentare una parte”.

Secondo lei il governatore Renato Schifani non si è esposto abbastanza?

“Voglio parlare a tutti i miei colleghi politici: su certi temi bisogna schierarsi! Non si può fare come il pesce in barile”.

Insisto, cosa intendeva dire a Schifani?

“Speravo che arrivassero anche da lui parole forti e chiare. Essendo il presidente della Regione, la sua parola vale evidentemente più della mia”.

D’Agostino, scelga lei: quello di ieri era un attacco, un pungolo o un invito?

“Non c’era nessun attacco, neanche una pungolata. In un momento in cui eravamo davanti a una situazione drammatica, serviva (e servirà) una posizione netta. Siccome quanto accaduto non resterà un episodio isolato, in quanto Regione siciliana, vogliamo sapere come posizionarci davanti al fenomeno degli sbarchi”.

Che posizione dovrà adottare l’istituzione?

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“Guardi, mi aspetto, anzi spero, che il governatore la pensi come me”.

Una parte di Forza Italia, però, ieri si è risentita davanti alla sua iniziativa. 

“Una banale difesa d’ufficio di non so chi. Si tratta di evidenti scuse non richieste”.

Provo a tradurre: excusatio non petita, accusatio manifesta. Corretto?

“Mi sembra un evidente caso di questo tipo. E mi dispiace che Falcone e Pellegrino abbiano sentito l’esigenza di scrivere un comunicato così inutile”. 

Inutile?

“Certo! Cosa c’entrava con le condizioni dei migranti al porto di Catania? Nulla. Insomma, si può non condividere la mia posizione. Ma col mio comunicato non ho attaccato nessuno”.

A proposito, domani sarà inaugurata la legislatura: qual è lo stato di salute del gruppo di Forza Italia all’Ars?

“Il gruppo è spaccato in due parti, evidentemente. E non è un fatto nuovo”.

E lei da che parte sta?

“In questo momento sarei dalla parte del partito: dalla parte di chi sa che c’è un segretario regionale e sa che ci dovrebbe essere un confronto serio sugli argomenti. Confronto che, a oggi, non c’è mai stato”.

Questa lacerazione potrebbe determinare un qualche inciampo nell’agenda del futuro governo regionale?

“Tutti noi dobbiamo augurarci di no. È chiaro, però, che ci vuole la buona volontà. Finora non c’è stata alcuna riunione, né di partito né di gruppo, dove si affrontassero i temi all’ordine del giorno. Non credo che questo sia un buon modo per iniziare”.

Cosa dobbiamo aspettarci?

“Non ho idea. Domani saremo in aula. E se non arriveranno segnali rassicuranti e il coinvolgimento totale del gruppo parlamentare, è chiaro che potrà succedere di tutto. Vedremo”. 

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09 Novembre 2022, 17:39

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