Forza Italia, non si spengono le polemiche dopo le parole di D'Agostino - Live Sicilia

Forza Italia, non si spengono le polemiche dopo le parole di D’Agostino

Riccardo Gallo e La Rocca Ruvolo all'attacco del deputato. Dura la replica del deputato.
VIGLIA DEL VOTO TESA
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PALERMO – Gli ortodossi di Forza Italia fanno quadrato. Le parole del deputato Nicola D’Agostino sulla vicenda dei migranti bloccati a bordo delle navi delle Ong al porto di Catania continuano a fare rumore. Soprattutto dentro Forza Italia, partito che vive momenti di particolare tensione alla vigilia del voto di domani in aula sulla presidenza dell’Ars. A D’Agostino che aveva pubblicamente preso le distanze dal modus operandi del governo nazionale avevano risposto ieri a stretto giro l’assessore Marco Falcone e il deputato Stefano Pellegrino.

Adesso arrivano altri rinforzi. “Poche settimane fa Forza Italia e la coalizione di centrodestra sono stati scelti dagli elettori per governare il Paese con un preciso programma che, sulla gestione dei flussi migratori, prevede proprio ciò che il Governo Meloni sta attuando con fermezza e serietà”, scrivono in una nota stampa Riccardo Gallo e Margherita La Rocca Ruvolo. “Nessuna vita a Catania è stata messa a rischio, donne e bambini sono stati fatti sbarcare, la vicenda è stata gestita con determinazione ma nel rispetto delle persone e dei diritti umani. Ci sorprendono, dunque, le parole del collega Nicola D’Agostino sulla vicenda Ong al porto di Catania, parole distanti dall’equilibrio e dalla ragionevolezza già manifestata dalla premier Meloni e, in Sicilia, dal presidente Renato Schifani”, scrivono.

“Le posizioni di D’Agostino, per quanto legittime, sono in contrasto con la linea e gli impegni assunti da Forza Italia e dal centrodestra dinanzi agli italiani e ai siciliani. Quegli stessi impegni su cui abbiamo preso i voti e vinto le elezioni, chiudendo la lunga stagione dei governi Pd non scelti dal popolo” concludono Ruvolo e Gallo. Non si lascia attendere la replica del deputato azzurro. “L’intervento dei miei colleghi non riesco a comprenderlo: altre scuse non richieste. Poi voglio dire: li hanno fatti scendere tutti, dunque avevamo certamente ragione noi che contestavamo il fermo da parte del governo Meloni (che è infatti arrabbiata)”, dice a Live Sicilia. “Alcuni miei colleghi cercano di distinguersi davanti al nuovo capo, ed evidentemente per la ragione di stato sono disposti a sacrificare anche la umana pietà. Più che comunicati mi sembrano servizi a richiesta”, aggiunge.

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