12 Gennaio 2022, 09:28
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A differenza di quanto si prospettava, si torna, da giovedì 13 gennaio, a scuola in tutta la Sicilia. LEGGI ANCHE – RIENTRO A SCUOLA – GREEN PASS – POSITIVI – LE REGOLE È questo quanto deciso questa mattina dalla task force regionale convocata dall’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla, durata più di tre ore, che ha visto la partecipazione dell’assessore alla Salute Ruggero Razza, i dirigenti dell’ufficio scolastico regionale, il prof. Gianni Puglisi per gli Atenei dell’Isola, una rappresentanza degli studenti, i sindacati e l’Ance. I sindaci dei vari comuni hanno nel frattempo agito autonomamente, firmando le varie ordinanze di chiusura.
La scelta è stata dettata dall’assessore Lagalla e dal dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Stefano Suraniti, che non sono voluti andare in contrapposizione con la norma nazionale. Da parte dell’Assessore verrà inoltrata la richiesta al Governo nazionale delle misure più restrittive per tornare in didattica a distanza. LEGGI COSA HA DETTO RAZZA
“I tre giorni di vacanza in più sono serviti per fare il punto della situazione, non perché potesse cambiare la situazione dal punto di vista epidemiologico. Dovevamo semplicemente verificare i dati del personale per organizzare il rientro“. A dichiararlo è Maurizio Franzò, presidente Regione Sicilia dell’associazione nazionale dei presidi, che si riferisce al rinvio del rientro a scuola stabilito dall’assessore regionale all’Istruzione nella giornata di sabato dopo una riunione con la task force regionale, i sindacati e i rappresentati dei presidi. LEGGI TUTTO
19.30 – “La Conferenza delle Regioni non ha preso alcuna decisione, né approvato alcun documento sulla ripresa dell’attività didattica nelle scuole o sui criteri delle ordinanze”. Lo afferma il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Michele Emiliano, che oggi ha presieduto la riunione. “Sono stati affrontati nell’ambito di una discussione generale – spiega il presidente della Puglia – diversi temi legati all’esigenza di rendere più efficace la collaborazione fra il Governo e le Regioni e ciascuno ha potuto liberamente esprimere il proprio pensiero rispetto a diversi aspetti che caratterizzano tale rapporto. Ma non è stata tratta – conclude – alcuna conclusione dal dibattito rispetto al quale abbiamo invece deciso un approfondimento ulteriore in una prossima riunione della Conferenza delle Regioni”.
19.00 – Un gruppo di genitori siciliani ha annunciato che impugnerà davanti all’autorità giudiziaria tutte le eventuali ordinanze sindacali che dovessero disporre la chiusura delle scuole dell’isola in quanto – spiegano – si tratta “di provvedimeti palesemente illegittimi visto che la legge autorizza lo stop alle lezioni solo nelle cosiddette rosse e previo parere dell’Asp”. Del gruppo fanno parte numerosi avvocati, giuristi, professori universitari e magistrati che si riservano di sporgere anche denuncia perche vengano valutatie eventuali responsabilità penali.
18.30 – “Su richiesta dell’Anci – sottolinea l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla – che, insieme alle rappresentanze del mondo della scuola, ringraziamo per la fattiva collaborazione, l’assessorato regionale alla Salute rafforzerà ulteriormente le operazioni di campionamento e vaccinazione della popolazione scolastica, anche di quella nella fascia 5-11 anni che, ad oggi, rimane la più scoperta in termini di immunizzazione. Al contempo, in un equilibrato e previsto dosaggio di responsabilità e di pesatura delle oggettive criticità epidemiologiche, sarà possibile adottare la Dad in coincidenza con situazioni di straordinaria elevazione del rischio infettivo, sempre sulla base della conoscenza dei dati sanitari. Il rientro in presenza garantisce la riaggregazione virtuosa delle comunità scolastiche ma è nostro dovere mantenere alta l’attenzione verso l’andamento della situazione pandemica che, comunque, non trova, all’interno delle scuole, il suo maggiore punto di alimentazione, visto il rispetto delle misure di sicurezza e protezione previste, per le istituzioni educative, dalle norme nazionali e regionali”.
18.00 – Ecco l’elenco dei Comuni che hanno deciso di non riaprire, da un capo all’altro della Sicilia. LEGGI GLI AGGIORNAMENTI
17.00 – l sindaco di Messina, Cateno De Luca, non fa un passo indietro. Conferma che le scuole resteranno chiuse dal 13 sino al 23 gennaio incluso, negli Istituti comprensivi e scolastici pubblici, privati e paritari di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido, micronido, sezioni primavera e gli asili in casa a causa dell’aumento di contagi da Covid.
16.40 – Rivedere i criteri e le competenze sulla sospensione delle attività didattiche in presenza nelle scuole. E’ quanto le Regioni chiederanno al Governo con l’intenzione di non limitare esclusivamente alle zone rosse la possibilità per i governatori di emanare ordinanze sulla sospensione delle lezioni in presenza. Il documento, nato da una proposta della regione Campania, sarebbe già pronto e avrebbe anche ottenuto l’appoggio di gran parte dei governatori.
16.30 – Forte il dissenso dei sindacati nei confronti della decisione di tornare a scuola già domani: LEGGI ANCHE: “E’ un gravissimo errore”
16.20 – Per il rientro con il nuovo anno, però, sono stata decise delle nuove regole che variano per ordine e grado degli istituti in caso di contagi. TUTTE LE NUOVE REGOLE
15.45 – La decisione di riaprire le scuole domani in Sicilia provoca malumori e dissensi. Non sono escluse iniziative in senso contrario da parte dei sindaci. La linea dettata dal governo regionale non piace a tantissimi primi cittadini.
Subito dopo l’annuncio del rientro in classe è stata convocata una riunione urgente, presieduta dal sindaco di Palermo e presidente dell’associazione nazionale dei comuni siciliani Leoluca Orlando. LEGGI ANCHE: Rientro a scuola in Sicilia, la data ufficiale
15.30 – “Anche in Sicilia si torna tutti a scuola in presenza, e questa è una buona notizia. Accolgo con favore il fatto che anche regione siciliana si adegui e segua le indicazioni del governo nazionale, anche alla luce di quanto avvenuto con il pronunciamento del Tar in Campania”. Così la sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia, senatrice M5S. “Ovviamente la riapertura deve accompagnarsi a misure specifiche per garantire una sempre maggiore sicurezza per studenti e personale scolastico: in primis il potenziamento dell’accesso ai vaccini per gli studenti e lo snellimento delle procedure dei tracciamento. Come MoVimento 5 Stelle da tempo diciamo che se si rispettano tutte le regole previste, la scuola è uno dei luoghi più sicuri: dunque bene sentire parole analoghe anche dall’assessore Lagalla, che concorda con noi su questo”, conclude Floridia.
14.20 – Domani, givoedì 13 gennaio, studenti siciliani a scuola. Questo l’esito della riunione della task force.
13.17 Dopo più di 2 ore e mezza è ancora in corso la task force. Durante la riunione a prendere la parola è stato anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, in qualità di rappresentate Anci Sicilia. Ad esprimere il proprio pensiero anche i sindacati del mondo della scuola.
12.15 ULTIMA ORA – Focolaio all’ospedale dei bambini LEGGI QUI
12.05 Scuola: Renzi,chiuderla è pura demagogia – ROMA, 12 GEN – “Chiudere la scuola è pura demagogia. Non si può continuare a tenere tutto aperto e a chiudere le scuole dicendo che vogliamo il bene dei bambini. Il bene dei bambini si fa consentendo loro di studiare, di apprendere. E naturalmente di vaccinarsi. La posizione del Presidente Draghi sulla scuola è sostenuta da tutti noi di Italia Viva con grande convinzione. E, soprattutto, ricordiamoci che un anno fa eravamo soli a voler cambiare il Governo Conte. Domani infatti è l’anniversario delle dimissioni delle ministre. Meno male che c’è Draghi al posto di Conte, meno male che c’è Figliuolo al posto di Arcuri”. Così il leader Iv Matteo Renzi nell’enews.
11.50 – L’Anci chiede alla Regione dati certi comune per comune sul numero dei positivi ma anche sul tipo di presenza e di pressione sulle strutture ospedaliere e sul numero dei vaccinati. Questo quello che è contenuto in una lettera a firma del sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando e consegnata ai rappresentanti della Regione. Il contenuto è stato reso noto nel corso della riunione della task force regionale sulla scuola in corso a Palermo. Senza dati i sindaci siciliani si dicono pronti a ricorre all’articolo 50 del Testo unico degli enti locali ovvero la norma che permette ai primi cittadini di emanare ordinanze “in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale”. Tra queste anche la chiusura delle scuole argomento in discussione alla riunione.
11.30 ULTIMA ORA – SICILIA ZONA ARANCIONE – LEGGI QUI
10.45 “Abbiamo compiuto un primo, importante passo, cioè ripartire regolarmente con la didattica in presenza. Ora, però, il lavoro sulla scuola deve proseguire per fare in modo che l’anno scolastico vada avanti come da calendario e che a studenti, insegnanti e lavoratori sia garantita la massima serenità possibile. Ci saranno momenti complicati, lo sappiamo, ma l’impegno del Governo non verrà meno: la scuola in presenza e in sicurezza è una priorità”. Lo afferma ad Affaritaliani.it il sottosegretario dell’Istruzione Rossano Sasso.
10.15 RIENTRO A SCUOLA – LA POSSIBILE DATA ANTICIPATA A LIVESICILIA
10.00 – Presidi, è caos – “O queste norme sulla scuola si emanavano 3-4 giorni prima, oppure si rinvia la riapertura, si organizza la piattaforma e allora poi riapri. Tu non puoi lanciare il razzo quando non è pronto niente. Siamo in pieno caos. Il problema è che si ammalano anche i docenti, alcuni dirigenti stanno facendo addirittura le chiamate dirette. I dirigenti stanno esplodendo”. Lo ha detto Attilio Fratta, presidente di DirigentiScuola, su Radio Cusano Campus. “E’ difficile applicare queste norme del governo”, ha ribadito Fratta
9.50 Numerosi studenti contagiati: tutti i dati LEGGI QUI
9.35 In Italia il nuovo record di contagi di ieri (220.532) fa temere per le prossime settimane. La scuola ha ripreso le lezioni. Sarà l’ultima a chiudere, ha assicurato il ministro Bianchi. E se servirà si prolungherà l’anno. TUTTI I DATI AGGIORNATI
9.30 Dad, interviene il ministro “Per ora i problemi riscontrati sono gestibili”. Lo dice il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi in un’intervista a La Stampa. “Siamo attrezzati – aggiunge – per affrontare un eventuale peggioramento del quadro”. Va affermato un principio, cioè che “la scuola resta aperta e in presenza, una scelta portante di questo governo”. Per Bianchi “il ricorso alla didattica a distanza non può essere indiscriminato, ci sono regole precise da seguire”. “Io non escludo né affermo niente, ma siamo pronti ad affrontare tutte le situazioni, anche quelle più estreme. In Italia abbiamo 365mila classi, allo stato attuale non c’è questo scenario, poi può darsi che ci sia un aumento nei prossimi giorni, ma il tema non è se ci sarà o meno un maggiore ricorso alla formazione a distanza. Che, comunque, non è il demonio, ma uno strumento da usare in modo specifico e per un tempo specifico”.
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12 Gennaio 2022, 09:28