Si apre il campionato dei manifesti| "Esplode" il simbolo di Forza Italia - Live Sicilia

Si apre il campionato dei manifesti| “Esplode” il simbolo di Forza Italia

Il manifesto di Tantillo (foto Grazia Oieni)

Lontani i giorni della querelle sul simbolo con Ferrandelli. Che si deve accontentare di un minuscolo "Palermo". 

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PALERMO – E chi se la ricorda più la polemica simbolo sì-simbolo no su cui Fabrizio Ferrandelli e Forza Italia si impiccarono rischiando di far saltare il patto elettorale? Tempi che furono, ormai. Ora le strade di Palermo sono tutto un tripudio di simboli forzisti, che manco ai tempi d’oro di Berlusconi, prima dell’avvento degli agnellini e dei biberon. E il simbolo degli azzurri campeggia in bella mostra, accanto ai faccioni dei candidati, con un minuscolo “Palermo” scritto sotto, per dare un contentino alla narrazione “civica” del giovane candidato ex Pd. E così dalle parti del Motel Agip ecco stagliarsi un gigantesco Giulio Tantillo pantocratore che veglia sorridente sull’Uditore tutto, accompagnato da un simbolo di Forza Italia versione king size.

Il manifesto di Santoro (foto Oieni)

Come quello che si mostra accanto a un raggiante Stefano Santoro, già assessore comunale, che punta a un ritorno in grande stile. Faccioni giganteschi dal sapore vagamente rétro, che richiamano un tempo lontano in cui la politica contava sul serio, prima che i soldi finissero e con essi tramontassero tanti potentati.

In mezzo a tanti simboli mai visti, come quelli delle numerose liste civiche a sostegno di Orlando e Ferrandelli (che per capire con chi sta il faccione in questione, se non vuoi tamponare devi accostare l’auto e leggere l’endorsement scritto piccolo in basso), quel “Forza Italia” messo in evidenza, con quel “Palermo” che sembra apposto quasi controvoglia, finisce per smascherare il nascondino dei partiti, acquattati con le loro truppe in liste dai nomi più disparati. La fregola del “nuovo” e del civismo ha partorito una pletora di improbabili simboli – e slogan assai simili tra loro – di cui difficilmente rimarrà memoria, quasi che le elezioni a Palermo ubbidissero alle stesse dinamiche politiche di quelle di Terrasini o Palazzo Adriano. Quando a tutti è chiaro che così non è, che questo è un voto che è anche politico e che di “nuovo”, in una sfida che vede in ballo antichi cimeli di democristiana fattura, candidati o big sponsor dei suddetti, c’è davvero molto poco. E in fondo, l’iconografia del Tantillo pantocratore del Motel Agip anche questo racconta.

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