TRAPANI – Un questore che non dismetterà la “giacca” dell’investigatore. Così si è presentato alla stampa rispondendo ad una domanda dei giornalisti il nuovo questore di Trapani, Maurizio Agricola. Fresco di nomina arriva a Trapani dalla questura di Palermo, dove è stato vicario dell’attuale questore del capoluogo siciliano Maria Rosaria Maiorino. Oggi a Trapani è stato il suo primo giorno “ufficiale” di lavoro. Si è insediato, succedendo al questore Carmine Esposito, trasferito a Brescia, e nel giro di incontri, dapprima con i dirigenti e funzionari della questura, ha voluto inserire anche quello con i giornalisti.
“Lavorerò nel solco già tracciato dal mio predecessore” ha esordito, in termini pratici c’è per esempio la conferma del fatto che resterà operativo il gruppo interforze congegnato da tempo tra polizia e finanza “per dare l’assalto ai patrimoni illeciti della criminalità organizzata e della mafia”. Tre gli aspetti operativi che Agricola ha assicurato aver già segnato nella sua agenda: “Il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa, il controllo efficace del territorio, l’ordine e la sicurezza pubblica”. Parole che suonano incoraggianti rispetto alle aspettative che da tempo si nutrono sulla questura trapanese. “Sarò molto attento – ha detto – ad una sicurezza urbana a 360 gradi, per fare questo ci saranno precise sinergie operative dentro ma anche fuori dalla questura. Certamente sinergicamente ci dovremo muovere con le altre forze dell’ordine ma la sinergia deve essere più estesa anche ad altri soggetti e istituzioni”.
Arriva da Palermo il nuovo questore ma nel suo bagaglio professionale non nasconde di continuare a mantenere le esperienze “sul campo” maturate in Calabria e a Napoli, dove è stato, così viene definito da più parti, un bravo e capace investigatore. Da qui dunque la domanda se a Trapani metterà a frutto questa sua esperienza: “Certamente sono esperienze che non abbandono, qui a Trapani c’è un gruppo di intelligence che fa capo alla Mobile ma anche diviso in tutti gli uffici, certo farò ancora l’investigatore assolvendo in pieno ad uno dei compiti che spetta al questore, lavorerò cercando di dare nuovi input. Trapani e la sua provincia restano un territorio dove si nascondono latitanti, dove i patrimoni in mano alla mafia sono come pistole fumanti, sono patrimoni che inquinano il mercato e il territorio e perciò vanno smantellati e resi inoffensivi”.
Palermo e Trapani ” sono territori similari, esiste una organizzazione criminale e mafiosa che tocca ambedue i territori”. Sul tavolo del questore anche le emergenze legate agli organici che non sono del tutto completi: “E’ un problema che non appartiene solo a Trapani, datemi però il tempo di insediarmi e di mettermi al lavoro per cercare di capire la realtà e dunque cercare di ovviare ai problemi intanto con il personale che abbiamo”. Agricola ha infine annunciato che tra le novità prossime ci sarà anche la nomina di un portavoce della questura. Il neo questore ha incontrato la stampa assieme al vicario Gaetano Cravana (arrivato a Trapani da Ragusa, dove ha diretto in ultimo la divisione anticrimine, che ha preso il posto che fu di Giuseppe Bellassai, diventato nuovo vicario del questore di Palermo) e al capo di gabinetto Stefano Maniscalco.