08 Luglio 2022, 18:23
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Il piano dell’assessorato alla Salute è quello che LiveSicilia.it aveva anticipato. E si basa sulla distinzione, con diverse sfumature, tra malati di Covid e positivi. Ovvero, tra coloro che soffrono pesantemente e direttamente per la malattia scaturita dal contagio e coloro che arrivano in ospedale per un altro problema e risultano, successivamente, positivi al tampone, oppure che mostrano una blanda sintomatologia. Come curare al meglio questi ultimi, evitando di perdere tempo prezioso? Come non affollare di positivi i reparti Covid? Trattandoli diversamente, secondo quanto riassume il documento stilato e approvato in assessorato.
“Nella nostra regione – si legge nel testo -, per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri (…) nelle ultime tre settimane le nuove ospedalizzazioni dei pazienti positivi hanno subito un incremento del 59,8%. In particolare, si osserva che l’impatto dei casi Covid sugli ospedali riguarda, in misura maggiore, l’area medica, ovvero i reparti di Medicina, di Malattie infettive e di Pneumologia. Inoltre, sempre più frequentemente, viene registrato un notevole numero di accessi presso i P.S. degli ospedali di pazienti Covid positivi, portatori di altre patologie specifiche, talvolta con presentazione clinica urgente e indifferibile o di pertinenza delle reti tempo dipendenti”. Si pone, appunto, il problema di assisterli, senza lungaggini e senza trasferimenti.
Ecco perché – si legge ancora – “le aziende sanitarie dovranno… Continuare a mantenere un modello per l’assistenza a pazienti con malattia conclamata da Covid 19, ovvero quelli nei quali la sintomatologia predominante è caratterizzata dal corredo noto della malattia da Covid19. Garantire la migliore gestione anche di pazienti con diverse necessità, ma positivi al Covid, asintomatici o pauci sintomatici, o comunque in assenza di malattia conclamata”.
E come faranno per i secondi? La nota risponde: “Organizzando, presso i reparti medici e chirurgici specialistici, aree di assistenza multidisciplinari, con la presa in carico dei pazienti da parte degli specialisti per la patologia prevalente (…). Laddove possibile, (ricavando, ndr) posti letto nelle stanze di degenza, all’interno dei reparti specialistici, dedicati alla presa in carico di tali pazienti”. Dunque, gli indirizzi sono due, ma possono coesistere, e portano alla creazione di un modello misto: quei malati verranno allocati in un’unica area dove si trattano più patologie, negli ospedali. O in un reparto specifico, in isolamento, che si occupi della branca richiesta. “Per le patologie tempo-dipendenti il servizio 118 dovrà attenersi alle norme vigenti sulle reti, trasportando il paziente nei centri individuati dalle reti”.
“Così come ribadito dal Ministero – si legge, infine -. Si richiama l’attenzione sull’importanza della copertura vaccinale quale strumento necessario a mitigare l’impatto clinico dell’epidemia attraverso il completamento dei cicli di vaccinazione e il mantenimento di una elevata risposta immunitaria mediante la dose di richiamo”. (Roberto Puglisi)
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08 Luglio 2022, 18:23