10 Gennaio 2024, 06:46
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PALERMO – Il mega appalto per la vigilanza negli ospedali siciliani è scaduto. Si va in proroga nell’attesa che arrivino le offerte delle aziende interessate. In ballo ci sono 139 milioni di euro per i prossimi cinque anni, di cui una quarantina destinati alle strutture di Palermo e Catania. I lotti sono diciotto. Entro la primavera la gara entrerà nel vivo.
Qualcosa va rivista e migliorata alla luce di furti e aggressioni che hanno trasformato gli ospedali in bersaglio di ladri e delinquenti. Avamposti pericolosi e terra di razzia. Hanno rubato persino i giocattoli dei bambini ricoverati nel reparto di pediatrica oncologica dell’ospedale Civico. Non serve aggiungere altro per descrivere l’infamia del gesto. La polizia avrebbe individuato non il ladro ma il ricettatore, che sarà presto denunciato.
“Stiamo facendo una mappatura degli accessi e degli ingressi. Bisogna potenziare il servizio di video sorveglianza perché altrimenti, diciamolo con franchezza, servirebbe l’esercito”, spiega Roberto Colletti, manager del Civico, uno degli ospedali più grandi del mezzogiorno d’Italia. Ad occuparsi della gara è la Centrale unica di committenza della Regione siciliana (Cuc), la stessa che fu travolta dallo scandalo quando a guidarla c’era Fabio Damiani, prima arrestato e poi condannato.
Ad aggiudicarsi la precedente commessa su Palermo (ospedali Civico, Policlinico e Villa Sofia Cervello) fino a fine 2023 è stata la Mondialpol che ha sede a Termini Imerese. Non tutti hanno deciso per la proroga, almeno non per tutto il tempo di attesa prima della nuova gara. Al Policlinico, ad esempio, Mondialpol ha un supplemento di lavoro che scadrà il 22 gennaio quando subentrerà Ksm, altro colosso palermitano del settore. Affidamento diretto per tre mesi e fino all’espletamento della nuova gara. L’Università ha deciso di cambiare partner dopo avere contestato, il 13 dicembre scorso, alcune inadempienze a Mondialpol. C’è da dire che Ksm svolge già il servizio di portineria.
Come si arriva alla cifra di 139 milioni? Un esempio fotografa la situazione: il costo per il servizio di vigilanza armata, diurno e notturno, e di 18 euro e 50 centesimi all’ora. Significa che per coprire le 24 ore di un giorno (nei pronto soccorso il servizio è no stop) ci vogliono 444 euro al giorno, 162 mila euro all’anno. A questo si aggiungono i costi delle ronde che prevedono 8 passaggi al giorno al costo di 2 euro e 50 centesimi ciascuno.
Nel solo Policlinico il servizio costa 560 euro al giorno, 204 mila euro all’anno. Sono tanti infatti i punti dell’ospedale che vanno “visitati” per evitare che siano altri a visitarli. In 14 mesi il Policlinico ha speso 900 mila euro. Non sono bastati per evitare ad esempio le incursioni ripetute negli spogliatoi del personale nel reparto di oncologia. I ladri hanno portato via soldi e bancomat.
All’azienda Villa Sofia-Cervello, che comprende anche il Cto, nel 2023 la spesa per la vigilanza è stata di 840 mila euro. In azienda sanno che da sola la vigilanza non basta e si pensa anche ad interventi strutturali. “Si tratta di edifici vecchi di 50 anni. Nessuno prima rubava negli ospedali considerati in passato al pari delle chiese. Le cose purtroppo sono cambiate”, spiega il direttore dei presidi Ilaria Dilena. Nel frattempo restano in servizio le guardie giurate nei pronto soccorso e i vigilanti Ksm agli ingressi.
Quasi 140 milioni in ballo e una strategia che complessiva che va rivista. Porte che si chiudono male o non si chiudono affatto, sbarre che si aprono in fretta e anche qualche assenza di troppo. I ladri entrano con troppa facilità negli ospedali. A qualcuno va male, inseguito e bloccato nei corridoi dei reparti, molti altri la fanno franca. Altri ancora non cercano bottino, ma organizzano raid vandalici. Come l’uomo che ha messo a soqquadro la Radiologia di Villa Sofia di Palermo.
Alcuni furti destano più sospetti di altri. Ci vuole tempo e “tranquillità” per rubare decine di metri cavi di rame. È successo alla Cardiologia del Civico qualche settimana fa (ci fu un lungo blackout) e all’Ortopedia del Policlinico. A questo vanno aggiunte le aggressioni subite dai sanitari ad opera dei parenti di pazienti che scaricano la rabbia per la morte di un proprio caro e la frustrazione per le attese che a volte possono essere essere interminabili.
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10 Gennaio 2024, 06:46