Sicurezza Catania, Siap: "Percezione di abbandono" - Live Sicilia

Sicurezza a Catania, la denuncia: “Percezione di abbandono”

Il Siap: "Per i cittadini la città è sporca e preda di vandali e microcriminalità"

CATANIA – Un invito a considerare la sicurezza del territorio come priorità: è l’appello di Tommaso Vendemmia, segretario provinciale del Siap – Sindacato italiano appartenenti Polizia, che denuncia le scarse risorse destinate alla sicurezza nella città di Catania. “Questa è una città rimasta agli anni ottanta – dice Vendemmia – siamo rimasti con le stesse forze di Polizia, ma i problemi sono diventati molto più articolati”.

La sicurezza a Catania

“Quello della sicurezza a Catania è un tema in continuo peggioramento”: Vendemmia, sentito da Livesicilia, fa partire le sue considerazioni dalla percezione che i cittadini hanno della propria sicurezza in città. “I cittadini – dice – percepiscono Catania come una città sporca, abbandonata, in preda a vandali e microcriminalità. Ci sono cittadini perbene che combattono una battaglia contro altri cittadini incuranti e incivili, ed è una battaglia che non si può vincere”.

Un problema che non si risolve solo con interventi delle Forze dell’ordine: “Il problema sicurezza ha vari gradi – dice Vendemmia – una cosa è il vandalismo, una cosa le rapine e altri reati più gravi. Su questi ultimi la Polizia lavora di continuo e fa arresti tutti i giorni, riuscendo ad assicurare alla giustizia la gran parte dei responsabili. Ma su microcriminalità e vandalismo, e sulla percezione di sicurezza, il fatto è che il territorio è sempre meno presidiato: una volta bastava un Vigile urbano al semaforo per garantire un minimo di deterrenza e c’erano poliziotti e carabinieri di quartiere. Oggi invece questi presidi non esistono più e i cittadini si sentono sempre più insicuri”.

I compiti amministrativi

Uno dei problemi denunciati da Vendemmia è anche quello del carico crescente di compiti che gravano sulla Polizia, che costringe l’amministrazione a togliere agenti dalle strade: “Dobbiamo occuparci di diversi carichi amministrativi, lunghi e laboriosi, che spingono a ritirare il personale dalle strade per svolgere pratiche nei commissariati”.

A questo si aggiunge anche il dover svolgere compiti di cui, in una situazione normale, dovrebbe occuparsi la Polizia municipale: “I colleghi della Municipale soffrono una carenza di organici – dice Vendemmia – ma hanno tantissime competenze proprie. Quando la Municipale non riesce a svolgerle devono intervenire la Polizia o i Carabinieri, che a loro volta devono distogliere personale da altri compiti”.

Le strutture, i cittadini

In questo scenario, dice Vendemmia, c’è anche il problema della vigilanza: “Ogni giorno 50 agenti sono sottratti al controllo del territorio per vigilare sulle diverse strutture di Polizia. Personale che potrebbe rispondere alle chiamate dei cittadini e intervenire”.

Chiamate dei cittadini che, però, diventano sempre meno: “C’è sempre meno collaborazione da parte dei cittadini – dice Vendemmia – si sta diffondendo la convinzione che chiamare e denunciare non serva a nulla, che tanto non interverrà nessuno. Ma l’indifferenza da parte dei cittadini non aiuta”.

L’appello di Vendemmia è, dunque, a non basare la sicurezza solo sull’intervento delle forze dell’ordine: “Ci sono interi quartieri in cui la presenza dello Stato non si avverte. Ciascuno dovrebbe fare la propria parte, secondo la propria responsabilità”.


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