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Sileri: “A breve variante Delta prevalente. Bisogna rinforzare i controlli”

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12 Luglio 2021, 11:30

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“Il fatto che l’Italia sia arrivata in fondo agli Europei ha accelerato con gli assembramenti in piazza, senza mascherina, la diffusione della Variante Delta nel nostro Paese”: lo dice il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri in un’intervista su ‘La Stampa’.

“Entro dieci giorni questa mutazione del virus diventerà prevalente, superando quella inglese. Non c’è bisogno di ripristinare l’obbligo di mascherina all’aperto, ma vanno rafforzati i controlli in caso di assembramenti. Serve una costante opera di vigilanza, vanno potenziati i controlli nei luoghi della movida, perché dove non si mantengono le distanze si deve indossare la mascherina, altrimenti devono scattare le sanzioni”.

Per ora secondo Sileri non serve rivedere le regole: “Sappiamo che l’evoluzione sarà simile a quella che abbiamo visto in Gran Bretagna: entro fine mese i contagi saranno 3 o 4 volte quelli attuali e durante l’estate continueranno a
crescere. Ma, dall’altra parte, aumenteranno progressivamente i cittadini vaccinati con doppia dose, a settembre saremo intorno al 70-75% di immunizzati, Non si può escludere che ci sia qualche passo indietro, con cambi di colore di alcune Regioni e istituzione di zone rosse a livello locale. Dovremo, però, fare riferimento al numero di ricoveri, più che a quello dei contagi. Oltre a spingere sulle vaccinazioni bisogna intercettare quanti più positivi possibile, soprattutto quelli asintomatici. In questo senso, resto favorevole alla riapertura delle discoteche, a patto che sia gestita con regole ferree, compreso l’obbligo di tampone per poter entrare”.

Se la percentuale di vaccinati tra i 12 e i 19 anni, si mantenesse bassa, “non potrà essere garantita una ripresa al
100% delle lezioni in presenza, almeno nelle prime settimane. Poi andrà potenziata la campagna diagnostica nelle scuole, con tutti i mezzi disponibili”.

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Tra i docenti, 215 mila non sono vaccinati, ma Sileri è contrario all’obbligo “perché si tratta del 15% del totale e distribuito solo in alcune Regioni, più di 60 mila solo in Sicilia. Bisogna far capire al personale scolastico che deve vaccinarsi innanzitutto per tutelarsi, perché lavoreranno in un contesto a rischio”.

Rispetto ai problemi per il vaccino italiano, Reithera, “credo sia una follia abbandonare l’azienda che ha oltre 100 ricercatori e offre un potenziale unico”.

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12 Luglio 2021, 11:30

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