Sindacati: “Il licenziamento |come ultima ratio”

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13 Settembre 2012, 20:33

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Un “processo decisionale” che non possiede la “necessaria trasparenza oggettiva”. E’ il giudizio dei sindacati di Fp Cgil, Fiadel e Fesica rispetto all’annuncio dei commissari liquidatori di Amia di voler avviare le procedure di mobilità per oltre 300 lavoratori dell’azienda di piazza Cairoli. Una comunicazione “lacunosa negli aspetti concernenti le motivazioni tecniche organizzative e produttive”, quella dei commissari che hanno visto nei tagli al personale l’unico modo di evitare il fallimento dell’azienda.

Una soluzione che non ha visto coinvolte le figure dei dirigenti, una decisione che va “in contrasto anche con le motivazioni economiche che hanno reso necessario l’avvio della procedura”. Una soluzione, infine, che per i sindacati non potrà essere altro che “l’ultima ratio” della vertenza anche in vista della “gravità delle potenziali ricadute sul piano sociale che certamente la città di Palermo potrebbe essere costretta a sostenere, in un momento così delicato di tensioni determinate dal sovrapporsi di più vertenze nel medesimo territorio e nel medesimo momento”.

Denuncie, quelle dei sindacati, che sono contenute in una nota inviata ai commissari, al questore, al prefetto, all’assessorato regionale al Lavoro e al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, in vista del tavolo tecnico che si aprirà domani a villa Whitaker. Una nota che contiene anche l’invito ad adottare “misure meno cruente, quali eventuali possibili forme di accompagnamento alla pensione o altre soluzioni connesse ad altra tipologia di ammortizzatore sociale”. I sindacati, infatti, “prima di avviare qualsiasi procedura di licenziamento intendono discutere tutte le possibili soluzioni alternative cui si può pervenire”.

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Di tutt’altro avviso, invece, il consigliere Mpa Angelo Figuccia, che ha incontrato Uil Cisl e Ugl nell’ambito di un confronto chiesto dalle sigle sindacali con la terza commissione consiliare del Comune di Palermo, di cui Figuccia è membro. “E’ necessario capire che la cassa integrazione e la mobilità con accompagnamento verso la pensione per gli ultra sessantenni sono mali necessari per i dipendenti se vogliamo garantire il futuro dell’azienda e il lavoro per i più giovani”. Il consigliere Mpa difende anche l’operato dei tre commissari straordinari che “stanno cercando di abbattere il costo del lavoro, soprattutto dopo che il contratto di servizio con il Comune è sceso a 16 milioni di euro dai 27 milioni che Palazzo delle Aquile versava nelle casse dell’azienda ai tempi della sindacatura Cammarata. Dobbiamo tutti lavorare affinchè non sia compromesso il futuro dell’azienda: se questo comporta qualche sacrificio, è giusto farlo”.

Ed è proprio nei confronti dei sindacati che Figuccia riserva la sua critica più aspra. “Dov’erano i sindacati – ha chiesto Figuccia – quando l’azienda sperperava a mani basse? Anche in quell’occasione dovevano essere organo di controllo e denunciare eventuali malefatte. E’ opportuno che ciascuno si assuma le proprie responsabilità per ciò che è accaduto. E’ facile strumentalizzare i lavoratori rivendicando svariati privilegi che fanno parte di un passato ormai sepolto. E quando Cammarata, Galioto e compari andavano a Dubai a nostre spese, quale fu la reazione dei sindacati?”.

 

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13 Settembre 2012, 20:33

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