SIRACUSA – Tre persone sono state rinviate a giudizio per la morte della cagnolina “Timida”, uccisa a Siracusa in circostanze ancora da chiarire. A darne notizia è Leal, lega antivivisezionista, che parla di “accurate indagini preliminari” condotte dalla Polizia Municipale istituita presso la Procura di Siracusa.
Secondo la ricostruzione dell’associazione, nell’aprile 2025 un uomo di 56 anni avrebbe incaricato, dietro compenso, un 48enne di sgomberare un ricovero per cani di quartiere e una colonia felina per rendere più ordinata l’area antistante una struttura ricettiva. Quest’ultimo avrebbe poi coinvolto un 27enne nell’esecuzione dei fatti contestati.
Gli animali erano accuditi da Leal e dall’associazione Balzoo. Leal riferisce che, anche grazie all’impegno delle volontarie Francesca Grasso e Laura Merlino, sono stati raccolti elementi utili alle indagini, tra cui la confessione di uno degli indagati.
I tre sono stati rinviati a giudizio per diversi reati, tra cui la distruzione delle cucce – finite in mare insieme a cuccioli sopravvissuti per miracolo, secondo l’associazione – e per aver caricato due cani in auto, liberandoli poi nelle campagne, dove uno sarebbe morto travolto sui binari ferroviari. Restano da chiarire le condizioni in cui “Timida” sarebbe stata lasciata prima dell’impatto con il treno.
“Vogliamo pervenire a un provvedimento di condanna per l’atto crudele commesso. Timida merita giustizia e non ci fermeremo”, dichiara l’avvocata Leal Aurora Rosaria Lo Prete.
Leal, riconosciuta parte offesa insieme ad altre associazioni, annuncia che seguirà il processo chiedendo pene severe. “Timida è stata uccisa in modo efferato, in totale spregio del suo diritto alla vita. Una società civile deve esigere pene esemplari”, afferma il presidente Gian Marco Prampolini.

