PALERMO – Polemica tra il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, e l’Autiorità portuale di Palermo, sullo smantellamento della Costa Concordia. Gabrielli, intervenendo alla Camera per fare il quadro della situazione sulle sorti del gigante della Costa, aveva spiegato in mattinata che “il porto di Palermo si è reso non più disponibile” ad accogliere il relitto. Parole smentite “categoricamente” dall’Autorità portuale attraverso una nota. Poi, in serata, la cotroreplica di Gabrielli: in riferimento alle dichiarazioni dell’Autorità portuale di Palermo, “non si può che confermare integralmente quanto riferito dal Prefetto Gabrielli nel corso dell’audizione alla Commissione VIII della Camera nella mattinata odierna – si legeg in una nota -. Come può dichiarare l’Autorità portuale con una tale sicumera che un funzionario dello Stato, Commissario delegato del governo per la gestione dell’emergenza Concordia, vada di fronte al Parlamento mentendo?”.
“Infatti, la società candidata che aveva indicato come luogo di smantellamento della Concordia l’area del proprio cantiere interno al porto di Palermo, dopo la prima selezione – prosegue la nota – ha ritirato la propria candidatura poiché tali aree, e in particolare il bacino, non sarebbero state disponibili perché impegnate in altre attività con altre commesse. Questi sono i fatti, non illazioni, in attesa delle doverose scuse”.