CATANIA – Il cine teatro Odeon di Catania non è riuscito ad accogliere tutti i sostenitori e simpatizzanti giunti da tutta la provincia per partecipare all’iniziativa del candidato della lista unica “Diventerà bellissima” e “Per la Sicilia”, Giuseppe Arena. Tant’è che un po’ di persone sono rimaste fuori dal teatro. In sala centinaia di sostenitori, anche con qualche striscione da stadio. L’incontro, “2022: isola bellissima!”, ha visto la partecipazione del leader di Energie per l’Italia, Stefano Parisi e dell’attore Enrico Guarneri che, dopo alcune riflessioni sul mondo del teatro, ha regalato più di un sorriso al pubblico presente. Stefano Parisi nel corso del suo intervento ha ricordato che “Energie per l’Italia” è presente in questa campagna elettorale con il simbolo “PER la Sicilia” insieme alla lista “#diventerabellissima”. Abbiamo candidati comuni – ha spiegato – candidati di qualità e indipendenti. Il successo della nostra lista sarà la misura dell’indipendenza e della qualità della Giunta Musumeci. L’obiettivo è quello di riportare qualità e pensiero nella politica siciliana. Vogliamo offrire una alternativa agli elettori e dare risposte ai problemi delle persone. Molto importante per Parisi è l’accesso alla politica da parte di “persone che hanno esperienza, non solo esperienza in politica. In Sicilia, come in tutto il Paese, i partiti, dal Pd a Forza Italia, non sono stati in grado di capire la società. Il risultato è il non voto e il voto di protesta dato ai grillini. Noi di “Energie per l’Italia” vogliamo riconquistare gli elettori delusi e arrabbiati. Cominciamo dalla Sicilia per costruire un soggetto nuovo che diventerà presto la grande novità della politica italiana”.
Intervento appassionato e appassionante quello di Giuseppe Arena che ha affrontato alcuni dei temi del suo “patto con i siciliani”. Dalla zona franca alla benzina defiscalizzata, dai voli aerei scontati all’apertura di un casinò. “La continuità territoriale – ha spiegato Arena – in Sicilia non esiste, eppure in Sardegna c’è e garantisce tratte aeree a prezzi scontati”. Arena ripropone il tema casinò e lancia l’istituzione di una zona franca. “A Livigno, da tempo istituita, – ragiona Arena – rappresenta un volano per l’economia. La Sicilia verrebbe esentata da alcune imposte come l’iva, incentivando così il turismo”. Nel suo intervento Arena ha riservato uno spazio anche all’alta velocità e al ponte sullo stretto. “Erdogan – ha ricordato – ha realizzato il terzo ponte sul Bosforo in soli 27 mesi, esistono ponti in Cina, in Giappone, in Danimarca, in Svezia. Solo in Sicilia, per tre chilometri, aspettiamo il miracolo. Ma intanto abbiamo speso, inutilmente, oltre 300 milioni di euro”. “Sarò ripetitivo – ha proseguito Arena – ma questi temi per me sono fondamentali. Sui casinò ho già presentato un disegno di legge, da deputato chiederò il sostegno di tutti per portarlo avanti. Un casinò alla Plaia di Catania riqualificherebbe tutto il litorale e rilancerebbe l’economia e l’occupazione. Con Nello Musumeci presidente sono certo che questo sarà possibile e la Sicilia cambierà passo. Abbiamo il dovere di crederci”. Ha poi toccato anche il tema dell’agricoltura sottolineando che “è il motore dell’economia siciliana. Incoraggiarla, sostenerla e promuoverla è un dovere. Ho conosciuto dei giovani che hanno deciso di restare in Sicilia e dedicarsi alla produzione e commercializzazione di prodotti agricoli. Anche così si fa crescere la nostra terra. Ma non bisogna lasciarli soli. Il prossimo governo regionale dovrà aiutarli per difendere la tipicità delle produzioni. Il “made in sicily” va protetto”.
Ma c’è un altro tema su cui Arena ha incentrato la sua campagna elettorale: i beni culturali. “Al museo della ceramica di Caltagirone – ha ricordato – ci sono 41 impiegati con un monte stipendi di un milione e 300 mila euro l’anno: quanto la Valle dei Templi. Alcuni anni fa l’incasso è stato di 16 mila euro. Al parco archeologico di Ravanusa ci sono 10 custodi: quasi 500 mila euro di stipendi ogni anno. Nel 2010 hanno incassato zero euro. Così non va! Bisogna riorganizzare il sistema, per utilizzare al meglio l’enorme patrimonio architettonico e monumentale, cercando di offrire al mondo i gioielli di casa nostra e mettendoli a reddito”.