Solo pregiudizi

di

17 Settembre 2010, 10:31

1 min di lettura

Ho letto il fondo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera a proposito della vicenda politica siciliana: credo che il suo modo di raccontare quello che sta accadendo nell’isola sia a dir poco superficiale.

Mi sono chiesto cosa possa pensare del PD siciliano un cittadino veneto, romano o piemontese, dopo aver letto l’articolo. Perché a quei lettori non è stato raccontato, ad esempio, che il lavoro del PD in Sicilia ha prodotto due importantissimi risultati: primo, dall’opposizione siamo riusciti ad aprire una voragine nel centrodestra, che è partita da Palermo ed è arrivata fino a Roma. Secondo, abbiamo iniziato a liberare la Regione dal sistema che Cuffaro e i suoi amici avevano messo in piedi in questi anni.

Come si fa a non vedere tutto questo? Come si può, se si decide di raccontare i fatti di Sicilia, non raccontare tutto questo?

Ma Stella, in fondo, non è nuovo a racconti parziali sui fatti isolani: qualche tempo fa ha scritto dell’assessore regionale all’Energia Pier Carmelo Russo e della sua “pensione d’oro” (che poi d’oro non è), dimenticando però di raccontare il suo lavoro e i suoi “no” ad interessi poco chiari su rifiuti, energia ed eolico, che lo hanno costretto a vivere sotto scorta.

Articoli Correlati

Il fatto è che troppo spesso, quando si parla di Sicilia, si continua a parlarne con pregiudizio, si usa una visione razzista, si racconta che tutto è un grande e sporco abbraccio, che qui siamo tutti la stessa cosa, che guardie e ladri brindano assieme, che è la terra del Gattopardo e degli inciuci, che qui tutto è losco.

Vorrei sbagliarmi, ma penso che se la stessa operazione politica, anziché in Sicilia fosse stata portata avanti in una regione del Nord, probabilmente oggi avremmo letto tutto un altro articolo. Uguale, magari, sarebbe stata solo la firma.

Antonello Cracolici

Pubblicato il

17 Settembre 2010, 10:31

Condividi sui social