Ciao, Stefano (Sorrentino), abbiamo letto e non ci piace quello che abbiamo letto, anche se è vero che il tempo prima o poi fa gol a tutti. E non c’è piaciuto l’addio, perché il messaggio è bellissimo. Lo senti il tempo che tira e che fa gol?
Ecco cosa abbiamo letto: “Ho deciso di dire addio al calcio giocato. Addio al mio miglior amico che per anni ho protetto tra le mie braccia con grinta e orgoglio, con quegli occhi di un bambino diventati negli anni occhi delle tigre. È incredibile dove può portarti la forza di un sogno: giocare contro Messi o a parare un rigore a Ronaldo. Grazie, grazie a tutte le persone che mi hanno accompagnato in questo sogno. Grazie alla mia famiglia, mia moglie Sara, le mie figlie, i miei amici, il mio procuratore, gli allenatori, i compagni con cui ho avuto la fortuna di giocare. Grazie davvero a tutti. Anche in un addio c’è un sorriso: perché ho ancora tanta voglia di restare nel calcio e a breve vi racconterò del mio nuovo sogno. Vi voglio bene! Ste”.
Pure noi ti vogliamo bene, non fosse altro per queste parole che sono le parole di un bambino che non ha mai saputo di essere diventato grande. Già, i sogni, materiale che non si vende, eppure continuano a smuovere le cose migliori del mondo. Ha scritto Jorge Valdano – grande calciatore e insospettabile poeta -: “Tutti quelli che mi hanno insegnato a sognare sappiamo che non ho mai smesso”.
Sognare per te aiuta gli altri a sognare. Noi li ricordiamo tutti i tuffi al ‘Barbera’, le parate miracolose che hanno sfidato la fisica, infatti uno dopo si chiedeva: ‘Ma come c’è riuscito?’. E ci riuscivi quasi sempre. Grande portiere, figlio di grande portiere (Roberto), con il sospetto che entrambi abbiate avuto un po’ di meno di quello che avreste meritato.
Ma forse non conta, perché la felicità è altrove. La felicità è quando slacci i guantoni, guardi le tue mani, le mani di un bambino. Poi ti volti verso il campo e lì capisci che hai parato il cuore di tutti.