Sotto l'albero illuminato - Live Sicilia

Sotto l’albero illuminato

Natale è tempo di regali. E sotto questo mio albero illuminato ci sono doni per tutti. C’è un pacco rosso con un nastro dorato, un altro è più piccolo e verde, un altro è blu. Un pacchettino invece ha una tenera carta bianca, con dei buffi Babbi Natale sorridenti che scivolano su una slitta. E poi c’è un cesto pieno di dolci, una bottiglia di spumante, un pandoro e una busta di lenticchie. Non manca proprio nulla sotto il mio albero di Natale. Invece no. Qualcosa oggi non viene illuminata da queste lucine ad intermittenza, né lo verrà mai. Allora mi siedo qui in silenzio, e provando a giocare con la fantasia, cerco di immaginare tutti i più bei doni che avrei voluto mettere sotto questo albero questa notte.

Avrei voluto mettere un “pacco” pieno di nonne, zii e cugini in festa. Avrei voluto mettere una notte insonne, passata in piedi a cantare piano una dolce ninnananna, e le borse sotto agli occhi della mattina dopo. Avrei voluto nascondere tra i rami di questo albero i bottoni di un cappotto comprato grande, me che sarebbe diventato buono col passare del tempo. Avrei messo i tuoi primi passi incerti, e le prime corse matte dietro ad un pallone. Avrei messo le rotelle tolte alla bici perché ormai “sei grande!”.

Certamente non avrei dimenticato anche una bella “confezione” di lacrime. Quelle disperate del tuo primo giorno di scuola; quelle per un ginocchio sbucciato; o le lacrime per una ragazzina che ti avrebbe fatto battere il cuore voltandoti le spalle. Avrei messo una scatola d’oro piena di gioie, amori, e di successi. Le mie sere passate alla finestra ad aspettarti, e le domeniche assonnate, trascorse davanti alla tv. Sotto questo albero ci sarebbe stata la mia soddisfazione del vedere un uomo che cresce, mentre tutto intorno resta immobile. Avrei messo tutte le nostre liti e i nostri abbracci.

Il mio cappello, il mio bastone, e i miei occhi di vecchio, che avrebbero goduto della tua luce ad illuminarli. Avrei messo tutto il tuo stupore, e il miracolo della tua emozione nel sentire tra le tue braccia il respiro dolce del tuo respiro. Avrei messo tutto questo sotto questo albero: doni che la mia paura ti ha negato, e che con la loro assenza lasciano un vuoto immenso tra questi regali di Natale. Eppure, se guardo bene, forse un dono c’è. Ed è per me. Ha la carta più bella, quella della speranza vera che mal si concilia con queste fronde finte, di plastica. Dentro c’è tutto ciò che ho smarrito. Dentro c’è quanto di più bello e importante potessi ricevere. Dentro c’è il tuo ricordo, per sempre.

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